A priori, questo articolo verrebbe voglia di non scriverlo nemmeno: ci
troviamo ad affrontare questa partita in un momento in cui non si capisce se
siamo carne o pesce, mentre i nostri avversari, notoriamente dotati di un gran
culo, spesso e volentieri aiutati da arbitri compiacenti e in questo momento
bisognosi di punti per mandare definitivamente al tappeto il Napoli,
scenderanno in campo sicuramente determinati non dico ad asfaltarci ma quanto
meno a chiudere la serata incamerando il bottino pieno. La storia, però, ci
insegna che Davide ha sconfitto Golia, ragion per cui, come sempre, è
consigliabile fasciarsi la testa solo dopo essersela rotta. I numeri dicono che
il match di domani sera vanta qualcosa come 78 precedenti, spalmati fra Serie
A, Serie B e Coppa Italia, con un bilancio nettamente favorevole ai padroni di
casa: 45 vittorie,6 sconfitte e 27 pareggi. La vittoria più sonora dei
bianconeri è senz’altro il 5-1 ottenuto il 4 giugno 1955, gol di Colombo,
Mannucci, doppietta di Bronèe e autogol di Ballacci a cui rispose il nostro
Cappello. Come già accennato, contro la Juve, sia a Torino che a Bologna,
spiccano anche svariate sviste arbitrali a senso unico, culminate, sotto la
Mole, nella furibonda rissa del 24 aprile 1949, quando un rigore inesistente
fischiato al termine di una partita che stavamo vincendo 2-1 provocò l’abbandono
del campo da parte dei nostri giocatori, con relativa sconfitta a tavolino per
2-0. Le nostre sei vittorie, invece, le abbiamo ottenute tutte con punteggi di
misura. In particolare si ricordano l’1-0 del 5 ottobre 1980, dovuto ad un
rigore trasformato da Adelmo Paris e costato praticamente la carriera all’arbitro
Mattei, che aveva osato fischiarlo, e l’esaltante 2-0 ottenuto il 26 febbraio
2011 grazie a SuperMarco Di Vaio al culmine di una prestazione che ancora
suscita incubi notturni a molti tifosi bianconeri. Quanto ai pareggi, spicca
senz’altro per la sua particolarità il 7-7 maturato in Coppa Italia il 15
ottobre 1958: era la finale per il terzo posto, sul campo era finita 3-3 e dopo
i rigori il risultato andò sul 7-7; a quel punto, in base alle regole dell’epoca,
l’arbitro procedette al sorteggio che vide prevalere il Bologna. E domani? Domenica
scorsa abbiamo potuto constatare ancora una volta come, contro certe nobili chiappe,
anche il VAR sia relativo: era già successo contro l’Inter, quando dovemmo assistere
al processo alle intenzioni di ‘MBaye, la cui caduta scomposta era stata
interpretata, dopo la visione del filmato, come un chiaro ostacolo alla corsa
di un attaccante nerazzurro verso la nostra porta ( !!!!! ??????? ! ). Contro
il Milan un rimpallo fortuito ha provocato l’annullamento del validissimo gol
di Orsolini, ragion per cui domani è lecito aspettarsi, in condizioni del
genere, una qualsiasi dimostrazione, da parte del team dei direttori di gara,
di non avere un mucchio di ciarpame al posto del cuore, del cervello o di cos’altro
vi possa meglio aggradare. Vabbè, tutto lascia ritenere che domani l’andazzo sarà
a senso unico: sperare in una nuova impresa, però, non costa nulla. Staremo a
vedere.
Paolo Milito
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