Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 31 marzo 2018

Bologna e Roma in parità! Un bel punto rossoblu

In campo:
Bologna (4-3-3): Santurro; Torosidis, De Maio, Helander, Masina; Poli, Pulgar, Donsah; Verdi, Palacio, Di Francesco

Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nainggolan, De Rossi, Strootman; El Shaarawy, Schick, Perotti

La Roma parte forte, Santurro, però, risponde alla grande su De Rossi.
Il Bologna reagisce e trova il gol su tiro di Poli per Pulgar!
La Roma reagisce, ma il Bologna resiste!
In questo primo tempo, ho visto una bella squadra: mai arrendevole, combattiva e propositiva!
Anche il secondo tempo è equilibrato... tanto equilibrato... troppo equilibrato: pareggio della Roma...
Portiamo comunque a casa un buon punto!
Il Bologna in campo oggi ha dimostrato, comunque, di esserci, a dispetto delle precedenti partite! Pulgar sta diventando un punto di riferimento per la squadra. Verdi e Palacio, al solito, intoccabili! Santurro, al suo esordio, ha fatto tre o quattro parate fondamentali! Ha forse sbagliato qualche uscita, ma pensando al calcio che ha giocato fino a ieri, e a quello che ha fatto oggi, chapeau!
Pulgar ha trovato il gol in tre delle ultime cinque partite di Serie A giocate al Dall'Ara: in precedenza non aveva mai segnato nello stadio casalingo (30 presenze).
Per fermare Verdi, che va a prendersi il pallone e si prepara il tiro sia col destro che col sinistro, l'unica maniera è... atterrarlo!!!

Una buona prestazione per i rossoblu, che portano a casa un bel punto. Squadra che vince (o pareggia 😊), non si cambia: avanti così!
Sempre e comunque, Forza Bologna!!!
Alessandra Sportelli Negrini

Buona Pasqua a tutti i cuori rossoblu❤💙❤💙








venerdì 30 marzo 2018

MEZZOGIORNO DA LUPI.


Il grande Fabrizio Frizzi, mancato nei giorni scorsi, nato giallorosso e diventato Rossoblù seguendo la tradizione di famiglia, tutte le volte che si avvicinava la partita con la Roma esprimeva la speranza che a vincere fosse la squadra delle due peggio messa in quel momento. Stando così le cose, domani un pareggio sarebbe il risultato perfetto. Ma andiamo per gradi. Innanzi tutto l’immancabile ringraziamento a SKY per aver escogitato la partita di mezzogiorno, già scocciante in se’ e per se’, ma che al sabato diventa una vera e propria iattura per chi in quel momento deve assolvere ai propri doveri lavorativi. Partita di grandissima tradizione: si contano ben 72 precedenti, distribuiti fra Serie A e Coppa Italia, con 31 vittorie Rossoblù, 20 della Roma e 21 pareggi. La nostra vittoria più sonante è il 5-2 ottenuto il 29 giugno 1930: tripletta di Maini, gol di Busini III e autogol di Degni per il Bologna, a cui risposero Volk e il nostro futuro allenatore Fulvio Bernardini. Il 23 novembre 2003, invece, i giallorossi ci bastonarono a domicilio con un inequivocabile 4-0, opera di Totti, Montella, Panucci e Cassano. Per ben due volte il risultato finale è stato 3-3: il 9 novembre 1930 per noi segnarono Maini ( doppietta ) e Reguzzoni, per loro Chini, Lombardo e Volk; il 27 gennaio 2013, invece, ai gol dei nostri Gilardino, Gabbiadini e Pasquato risposero quelli di Osvaldo, Florenzi e Tachsidis. Nel corso degli anni molti percorsi si sono incrociati fra le due squadre; in particolare si sono distinti Fulvio Bernardini, Carlo Mazzone, Eraldo Monzeglio, Massimo Marazzina, Pablo Daniel Osvaldo, Giovanni Piacentini, Francesco Antonioli, Amedeo Mangone, Marco De Marchi, Sinisa Mihajlovic, fino ad arrivare ai giorni nostri con gli allucinanti numeri del portiere Curci e le attuali vicissitudini di Mattia Destro, per tacere delle figure dirigenziali come Joe Tacopina e Claudio Fenucci. Tornando alle partite, poi, ce ne sono molte rimaste nella storia e nella memoria a prescindere dal risultato, come il 4-0 del 19 gennaio 1964, tripletta di Nielsen e gol di Perani, che diede ai nostri giocatori la certezza di poter competere per la vittoria di quello Scudetto; il drammatico pomeriggio del 30 dicembre 1989, ricordato più per l’infarto che pose fine alla carriera di Lionello Manfredonia che per l’1-1 finale; la scellerata scelta della Lega Calcio dell’11 febbraio 2001, quando fummo obbligati a giocare all’indomani dell’incidente costato la vita a Niccolò Galli, con tutte le relative conseguenze negative; la pirotecnica notte del 25 settembre 2004, con le squadre ridotte ai minimi termini da espulsioni e infortuni e la nostra vittoria per 3-1, che provocò le dimissioni del tecnico giallorosso Rudi Voeller; fino ad arrivare alla pallanuoto del 21 novembre 2015, ricordata soprattutto per l’esultanza dell’ex romanista Mattia Destro, rimasto per circa un quarto d’ora a torso nudo sotto il diluvio dopo aver messo a segno il rigore del definitivo 2-2. E domani? Per non farci mancare nulla, dovremmo assistere al debutto del portiere Santurro, in quanto Da Costa non è ancora del tutto ristabilito dall’infortunio; qualcuno ha già cominciato a tremare, ricordando l’infausto precedente del debutto di Stojanovic, capace di incassare sei pere dalla Lazio, ma a me risulta che questo ragazzo, rispetto al macedone austriaco, ha alle spalle una discreta gavetta nelle serie inferiori, ragion per cui non dovrebbe cedere alle pressioni psicologiche. Personalmente, confido in una grande prestazione di Verdi in reazione al mezzo boicottaggio subìto in azzurro, nella voglia di Di Francesco di far bella figura di fronte al padre e nella ritrovata condizione di Dzemaili, protagonista assoluto nelle due partite della nazionale elvetica. Insomma, con un po’ di attenzione e di concentrazione si può aspirare a portare a termine il sabato di Pasqua ottenendo un bel risultato e onorando degnamente la memoria di Fabrizio Frizzi. Staremo a vedere. 


Paolo Milito

sabato 24 marzo 2018

CRONISTI ( … O TRONISTI ??? … ) ALL’ASSALTO.


Una delle regole fondamentali non scritte della vita recita che i conti si fanno SEMPRE con l’oste. Evidentemente questa regola è sconosciuta a Luca Sgarbi, giornalista sportivo de La7, il quale, a inizio settimana, se ne è uscito raccontando, virgola più virgola meno, che un non meglio precisato e innominabile informatore, ben introdotto nei corridoi di Casteldebole, gli ha riferito quanto segue: è in corso una guerra fredda tra Roberto Donadoni e i giocatori più pregiati della Truppa Rossoblù, cosa che porterà inevitabilmente, a giugno, a salutare il tecnico bergamasco nonostante sia coperto da un anno di contratto. La risposta canadese è arrivata a stretto giro di posta: Joey Saputo ha ribadito per l’ennesima volta la piena fiducia in Donadoni, e contestualmente sono emersi malumori sottocutanei e trattative di mercato relative non solo a Destro o a Masina o all’immancabile Verdi, ma anche a soggetti che sembravano dover stazionare a lungo sotto le Due Torri, come Krejci, Nagy o Krafth, tutti, a quanto si è capito, con la valigia pronta. Morale della favola: verificare SEMPRE  le fonti, prima di fidarsi dell’Informatore Misterioso di turno. Il guaio è che, spesso, tale informatore neppure esiste, e ci si trova a fare i conti con considerazioni personali dell’improvvisato cronista di turno spacciate per notizie di prima mano. Nonostante le smentite da oltreoceano, però, continuano a rincorrersi sulla stampa locale le voci di contatti fra Bigon, Fenucci e un gruppo di potenziali nuovi Mister del Bologna.  Vabbè, succede di peggio. Preso atto che: 1)  anche il C.T. ( commissario traghettatore ) Di Biagio non ritiene Simone Verdi funzionale alla causa della Nazionale; 2) a questo punto del programma in Società preferirebbero che Mattia Destro non segnasse più un gol, in modo da risparmiare i soldi di una clausola incautamente firmata al momento dell’acquisto a beneficio della Roma; 3) il tormentone-Verdi ormai somiglia alle bufale di Facebook relative all’ex Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, nelle ultime ore si sta delineando in maniera più precisa il percorso relativo alla ristrutturazione dello Stadio: ferma restando l’ipotesi-Ferrara, praticabile in caso di ormai sempre più improbabili tempi brevi, i tecnici al soldo di Saputo stanno valutando varie zone di Bologna in cui allestire uno stadio provvisorio in Ponteggi Dalmine, sulla falsariga di quanto successo a Cagliari, dove addirittura l’impianto volante è stato realizzato di fronte a quello effettivo. In conclusione, mi permetto due parole sulla festa di Beppe Signori: qualcuno ha detto che è stato un trionfo della nostalgia; a mio avviso, invece, il bagno di folla ottenuto dai nostri due Capitani ( l’altro è Di Vaio ) deve servire da stimolo alla dirigenza attuale, per fare in modo da affidare le sorti della nostra squadra ad un altro condottiero di simile caratura. E adesso, sapendo che Mirante ha rimediato un turno di squalifica in un momento in cui Da Costa è ancora alle prese con problemi di salute, prepariamoci a ricevere la visita della Roma. Buona domenica a tutti.

Paolo Milito

sabato 17 marzo 2018

INSEGUENDO L'AQUILA

Decisamente non sembra il momento migliore per affrontare la Lazio, oltretutto in trasferta, visto che i biancocelesti sono reduci da una brillante promozione in Europa mentre noi siamo alle prese con le solite stucchevoli ripicche da cortile, figlie della ridicola prestazione fornita in casa contro l'Atalanta. Prima di tutto, purtroppo o per fortuna, i numeri: a Roma il confronto conta qualcosa come 72 precedenti, spalmati fra Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie della Lazio, 14 del Bologna e 22 pareggi. In particolare, lo Stadio Olimpico biancoceleste è stato il teatro della sconfitta più rovinosa della nostra storia, in assoluto: il 21 novembre 1948 fummo travolti da un fragoroso 8-2, dovuto alle doppiette di Puccinelli e Penzo a cui si aggiunsero i gol di Nyers II, Gualtieri, Magrini, un autogol del nostro portiere Vanz e i nostri Gritti e Bernicchi a salvare almeno la bandiera.  Per contro, il 19 gennaio 1941 fummo noi ad imporci per 4-2, segnando con Andreoli, Reguzzoni, Puricelli e Biavati in risposta ai laziali Vettraino e Ramella. Da ricordare anche la gara del 31 dicembre 1933: quel giorno finiva il '33 e il risultato finale fu 3-3, doppietta di Fedullo e gol di Schiavio a cui replicarono Buscaglia, De Maria e Guarisi. E domani ? Nel posticipo serale chiuderemo una settimana in cui: 1)  è emerso il caso Da Costa, alle prese con un'ernia al disco inizialmente scambiata per lombalgia; 2) si è capito in maniera definitiva che uno fra Donadoni e Destro deve cambiare aria in tempi ragionevolmente brevi; 3) la vicenda dello Stadio ha imboccato una strada finalmente certa, che ci porterà nell'immediato a dover giocare in una sede provvisoria ma a godere, in futuro, di un impianto a prova di bomba nucleare e in grado di resistere a tutti i possibili attacchi mediatici dovuti alle mode e al mutevole umore della folla; 4) i ragazzi impiegati al Viareggio hanno prima rimediato una solenne batosta contro una squadra lettone e poi pareggiato contro il Cagliari una partita in cui avremmo dovuto inviare in campo ( o in piscina ??? ) dei giocatori di pallanuoto; 5) sembra proprio che Keita, in occasione dell'oramai famigerato incidente con la ragazzina, abbia cercato di spacciare lucciole per lanterne e che non sia così estraneo ai fatti come vorrebbe far credere. Come finirà? Per sicurezza, non mi sbilancio in previsioni, visto che siamo stati capaci di perdere partite considerate facili e di vincerne altre che invece non offrivano allegre prospettive. Soprattutto in considerazione del buon momento di forma dei nostri avversari.


Paolo Milito



domenica 11 marzo 2018

Piove sul bagnato...

Un'altra sconfitta per il Bologna... È il settimo k.o. interno stagionale... La curva intona: “non vinciamo mai” nel finale, sottolineando l'epilogo dell'ennesimo pomeriggio incolore e anonimo... La squadra è sommersa dai fischi all'uscita, segno che la misura è davvero colma! La sconfitta arriva negli ultimi minuti, dopo che per tutto il match non è stato fatto praticamente nulla, se non un calcio di punizione di Verdi in avvio, e un tentativo di "provo a segnare" di Avenatti...

Il commovente omaggio del Dall'Ara con Lucio Dalla ad Astori è stato commovente e da brividi!!!

Donadoni mescola le carte per l'ennesima volta, e parte con un 3-5-2. Avenatti al debutto da titolare e Destro in panchina. Di Francesco non male, ma le iniziative pericolose restano appannaggio di Verdi, seconda punta, anche se l’unica conclusione davvero insidiosa per Berisha arriva all’11’ da calcio piazzato dal limite. È una partita spigolosa e contornata da tanti errori.
l'Atalanta fatica ad arrivare in porta e crea palle gol soprattutto in contropiede. Gomez al 33’ sciupa clamorosamente: l’argentino resta troppo tempo solo e si trova a pensare al da farsi quando si trova face to face con Mirante: decide per un passaggio in mezzo e spreca l'occasione! Ancora contropiede, ancora Gomez vicino al gol al 40’ con un piazzato dal limite di poco fuori e al 55’ con una conclusione deviata in corner. Non è la miglior gara del Papu, fortunatamente per noi, e l’imprecisione nei momenti decisivi farà sì che il suo posto venga preso da Ilicic.



Avenatti ci prova di testa, ha voglia di combattere, ma anche immobilità e tecnica di base rivedibile: la porta non la vede mai... A Destro sono concessi gli ultimi 15’, nella fase, cioè in cui l’Atalanta ci tiene sotto assedio. I cambi confermano gli assetti difensivi: ecco Krafth per Di Francesco. L’Atalanta vuole vincere per restare in zona Europa, e, se anche Mirante resta ozioso per 82’, la pressione e la determinazione bergamasca si concretizzano con il tiro dal limite di De Roon: un gol che premia la supremazia neraazzurra fattasi sempre più evidente col passare dei minuti. Gli attacchi rossoblu difettano sempre di un qualcosa: l’ultimo passaggio... il tempo estto per concludere... la fantasia e la creatività... la lucidità... E così, si perde... ancora...




Delle interviste del solito Donadoni io non ne posso più: "Abbiamo fatto un buon primo tempo, mentre nel secondo le energie sono venute a mancare e questo inevitabilmente ci ha fatto abbassare in difesa. Ci hanno opposto una fisicità importante e hanno avuto la meglio. Abbiamo concesso troppo, ma i ragazzi ci hanno messo impegno e Mattia ha sempre giocato, ma in settimana, così come si allena lui, si allena anche Avenatti. Visto che finora Felipe ha avuto poco spazio, da qui alla fine dell’anno non deve giocare mai? In settimana ho visto meglio lui e l’ho schierato. Se avessi schierato Destro prima di quando l’ho schierato e, ad esempio, fossimo rimasti in dieci e senza più cambi? Cosa sarebbe successo? Quando si fanno le sostituzioni bisogna valutare più aspetti. Poi è chiaro: adesso lo stadio lo applaude quando entra e tutti lo vogliono perché ha ricominciato a segnare... è sempre così. Sono i tifosi a cambiare idea e siete voi a stabilire gerarchie, io ho sempre la stessa opinione su Destro e non cambia per una partita. Non commento i cori e i fischi della curva"...
Ecco: non commentare proprio...
Un'altra sconfitta... Un altro pezzo di cuore che sanguina... L'ennesima speranza disattesa... Ma tanto, noi, siamo solo tifosi...
Alessandra Sportelli Negrini


sabato 10 marzo 2018

ASPETTANDO LA DEA.


La piccola Atalanta da anni, ormai, non è più una sorpresa, ma una consolidata realtà del panorama calcistico italiano. Per questo giro, ce la troviamo di fronte al ritorno dalla scellerata trasferta ferrarese, con cinque punti in classifica in più rispetto ai nostri eroi, col dente ancora avvelenato per la doppia rocambolesca eliminazione dalle coppe internazionali e dalla Coppa Italia ( non so a voi, ma a me ricorda una squadra che nell’aprile 1999 … ) e quindi concentrata con la massima attenzione esclusivamente sulle vicende del campionato. Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, al Dall’Ara si contano ben 55 precedenti, con un bilancio nettamente favorevole ai nostri colori: 33 vittorie Rossoblù, 8 dei bergamaschi e 14 pareggi. Per due volte ci siamo travestiti da rullo compressore, fissando il risultato sul 5-0: il 29 maggio 1960, doppietta di Sergio Campana e gol di Fascetti, Demarco e Pivatelli; il 7 gennaio 1968, doppietta di Ezio Pascutti accompagnata dai gol di Tentorio, Perani e Fogli. Comunque l’Atalanta non è rimasta sempre con le mani in mano: l’11 settembre 1949, prima giornata di quel campionato, i bergamaschi ci travolsero con un pirotecnico 6-2, dovuto alla tripletta di Hansen, alla doppietta di Soerensen e al gol di Randon, a cui replicammo coi golletti di Cappello e Mike. Quanto ai pareggi, detto di un 4-4 maturato in un allucinante turno di Coppa Italia il 19 novembre 1997 e dovuto al computo della lotteria dei rigori, per due volte il risultato finale è stato di 2-2: il 10 novembre 2001, in Coppa Italia, nerazzurri in vantaggio con Comandini, pareggio di Olive, nuovo vantaggio orobico con Rossini e sigillo finale di Claudio Bellucci; il 20 gennaio 2010, invece, nel recupero di una gara rinviata per neve, i nostri eroi si fecero raggiungere da Manfredini e Chevanton vanificando la doppietta iniziale di SuperMarco Di Vaio. E domani? La storia recente ci insegna che il bergamasco e atalantino Donadoni ha debuttato sulla nostra panchina rilevando Delio Rossi e andando incontro a quella che sembrava una sconfitta annunciata, e anche piuttosto pesante, chiudendo invece con una clamorosa affermazione. Dunque, come sempre, meglio non fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Certo, quando vedi Destro impegnarsi con tutta l’anima per polverizzare il record negativo di Rolando Bianchi ( capace, nel diluvio di Reggio-Sassuolo del 2013, di farsi scivolare addosso un pallone che chiedeva solo di essere appoggiato nella porta vuota ) e riuscirci in pieno, non sei certamente portato all’ottimismo. Consoliamoci pensando che Joey Saputo, contrariamente alle proprie abitudini, si è trattenuto a Bologna e sarà presente in tribuna anche domani, oltretutto dopo essersi sbilanciato verso traguardi leggermente più ambiziosi di quelli ai quali ci aveva fin qui abituato ( ha chiesto espressamente a Bigon & C. di indicargli i nomi di giocatori adatti a conquistare almeno 50 punti a campionato, in modo da poter “ rischiare “ di giocare le Coppe Europee ). Tutto ciò non basta a cavare sangue dalle rape, ma è comunque il buon inizio di un cammino che vuole essere più confortante rispetto ai trascorsi più recenti. A sistemare Destro ci si penserà. Buona partita a tutti.


Paolo Milito