La partita
con l’Inter, classicissima per eccellenza del calcio italiano, solitamente
fonte di ricordi esaltanti, legati soprattutto a spareggi vincenti disputati in
varie situazioni, cade in un periodo particolare: ieri, nella giornata del
ricordo di Niccolò Galli, abbiamo salutato Bruno Pace, protagonista delle
stagioni immediatamente a ridosso dell’ultimo Scudetto e decisivo nella
conquista della Coppa Italia 1970, oltre che allenatore dei Rossoblù nel primo
periodo della presidenza Corioni. Fra Serie A e Coppa Italia il confronto vanta
la bellezza di 80 precedenti, con 46 vittorie dell’Inter, 12 del Bologna e 22
pareggi. La vittoria più robusta dell’Inter si ricorda anche per le circostanze
in cui è maturata: il 3 dicembre 1961 passammo in vantaggio 1-0, poi l’Inter si
portò sul 3-2, poi noi andammo sul 4-3 a nostro favore per finire col ribaltone
che fissò il punteggio sul 6-4 per i nerazzurri; segnarono Hitchens ( doppietta
), Morbello ( doppietta ), Bettini e Masiero per l’Inter, Pascutti ( doppietta
), Vinicio e Renna per il Bologna. La nostra miglior vittoria risale invece a
tempi più recenti: il 17 febbraio 2012 vincemmo 3-0 grazie alla doppietta di
Marco Di Vaio e al gol di Acquafresca. Il pareggio più spettacolare, 3-3,
scaturì in un incontro di Coppa Italia, il 13 giugno 1968: ai nostri Tentorio,
Pace e Clerici risposero Cappellini, Bedin e un autogol di Ardizzon. Sempre alla
Coppa Italia è legato un ricordo da incubo, ossia l’allucinante notte del 15
gennaio 2013, quando lo spettacolare inseguimento di Diamanti e Gabbiadini in
risposta al vantaggio iniziale messo a segno da Guarin e dall’allora nerazzurro
Palacio fu vanificato, in pieno recupero e a pochi secondi dai calci di rigore,
da una scellerata uscita a vuoto del nostro portiere Agliardi che consentì a
Ranocchia di segnare a porta vuota. Domani scenderemo in campo forti ( si fa
per dire ) di una situazione di classifica tutto sommato tranquilla nonostante
l’eccessivo numero di sconfitte riportate negli ultimi tempi, puntando sul
nuovo acquisto Orsolini a scapito di Destro, ormai sempre più in contrasto con
Mister Donadoni. Di fronte avremo una squadra in cerca di rilancio dopo i
recenti passi falsi. Verrebbe spontaneo dire che l’Ente Benefico Rossoblù è
pronto ad erogare una nuova prestazione in grado di risollevare le sorti
nerazzurre. Ma voglio essere serio, e preferisco aspettarmi una prestazione, da
parte dei nostri eroi, in grado di cancellare le amarezze delle ultime
settimane, per consentirci di guardare all’immediato futuro con più ottimismo. Certo,
qualcosa deve cambiare. Se Destro è un corpo estraneo ( ma a questo punto non
capisco per quale motivo non abbia cambiato aria durante il mercato di gennaio
), è giusto che faccia spazio a dei giovani più volonterosi e motivati di lui. Fermo
restando che contro i Viola vestiti di verde tutta la squadra ha lasciato parecchio
a desiderare, fino al punto da rendere inutile lo spettacolare gol messo a
segno direttamente dall’angolo da Pulgar esattamente come contro il Crotone era
stata vanificata la scintillante doppietta su punizione realizzata da Verdi. Insomma,
la squadra non è allo sbando, ma deve crescere. Ed evitare di scadere in errori
degni di un branco di principianti. Noi possiamo solo restare in attesa degli
eventi, sperando di tornare a far tremare, se non il mondo, almeno la Via
Emilia.
Paolo Milito
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