Volendo
usare un’espressione pirotecnica, possiamo dire che quella di domani non è la
madre ma bensì la nonna di tutte le partite, in quanto rievoca antiche rivalità
mai del tutto sopite, a base anche di sparatorie e recuperi giocati all’alba al
riparo da occhiacci indiscreti per motivi di ordine pubblico. Di fronte ci
saranno diciotto scudetti ( più uno ) e coppe e coppette varie, al seguito di
due squadre di pari colori e pari punti in classifica. Fra Serie A, Serie B e
Coppa Italia si contano ben 50 precedenti, con 25 vittorie del Bologna, 6 del
Genoa e 19 pareggi. Risale al 22 ottobre 1939 la nostra vittoria più sonante,
un 5-3 dovuto alla tripletta di Puricelli accompagnata dai gol di Reguzzoni e
Boriani, a cui i liguri risposero con Neri, Scarabello e Gabardo. La vittoria
più significativa dei nostri avversari, invece, è dovuta non tanto al
punteggio, comunque vistoso ( 3-1 ), quanto al contesto in cui è maturata: il 4
ottobre 2009 le reti di Kharja, Sculli e Zapater, a cui rispose Di Vaio, finirono
per mandarci di traverso i festeggiamenti per il nostro Centenario; nel corso
degli anni il Genoa ha trovato comunque il modo di rifilarci una solenne
bastonata casalinga: il 16 maggio 1943, in Coppa Italia, fummo travolti con un
netto 5-2, doppiette di Sotgiu e Ispiro con tocco finale di Trevisan, a cui
replicarono i nostri Nardi e Sansone. Da ricordare anche il fragoroso 4-4 del
28 febbraio 1937, fra due squadre in lotta per lo Scudetto: per il Bologna
doppietta di Andreolo e gol di De Filippis e Corsi, per il Genoa doppietta di
Arcari e gol di Fasanelli e Marchionneschi. Menzione speciale, infine, per un
episodio risalente al 24 novembre 2006: in Serie B Stefano Torrisi, per nulla
specializzato in materia, segnò una spettacolare punizione che gli valse un
applauso durato parecchi minuti. Domani pomeriggio avremo di fronte una squadra
rigenerata dalla cura-Ballardini, nostra vecchia e non del tutto piacevole
conoscenza. Siamo reduci da una vittoria molto sofferta ottenuta contro il
Sassuolo, dall’infortunio di Palacio ( che ci priverà del suo prezioso
contributo per circa un mese ) e da una settimana in cui si sono rincorse voci
di smobilitazioni, rifondazioni e ristrutturazioni varie, messe a tacere da
Fenucci con un intervento apparentemente attendibile. Da una parte è chiaro che
i cosiddetti commentatori specializzati possono formulare tutte le ipotesi che
vogliono, salvo poi essere smentiti dalla voce ufficiale della Società;
dall’altra, però, è altrettanto chiaro che non si può continuare a vivacchiare
facendo affidamento su non sempre disponibili colpi di culo. Donadoni dovrà
decidere, una volta per tutte, se utilizzare Destro in qualche modo oppure
accantonarlo definitivamente ( cosa che ritengo improbabile soprattutto in
ottica-mercato, in quanto il suo mancato impiego farebbe ovviamente scendere il
prezzo del cartellino ); il resto della truppa, invece, farà meglio a mantenere
la concentrazione per tutta la durata del match, visto che non tutte le
settimane capita di trovarsi di fronte ad una squadra imprecisa e arruffona
come il Sassuolo di Jachini. E adesso parola al campo, sperando che a prevalere
sia il Rossoblù giusto.
Paolo Milito