Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

sabato 20 gennaio 2018

DOVE PORTA IL CUORE ROSSOBLU’.

Bologna-Benevento rappresenta, in terra bolognese, una novità assoluta, in quanto le due squadre si sono affrontate in passato una sola volta, nella famosa gara di andata risolta dall’intervento della moviola in campo a nostro favore. L’unica mia preoccupazione, che credo sia condivisa da tutti i Tifosi Rossoblù, è quella di far sì che prevalga la notevole differenza tecnica, evitando di dare seguito, con qualche scellerata cappella, al momento favorevole avviato dal Benevento a chiusura di un disastroso girone di andata, in cui i campani hanno collezionato una sfilza di record negativi, tenendo oltretutto presente che si sono appena privati del gioiellino Ciciretti. La partita di domani, collocata nell’ormai inconsueto orario domenicale delle ore 15.00, chiude una settimana caratterizzata dal cosiddetto Gran Rifiuto opposto da Simone Verdi al trasferimento al Napoli. A prescindere da eventuali secondi, terzi o trecentesimi fini, è stata una scelta dettata dal cuore. Per certi versi, anche Verdi è un riciclato di lusso dalla Maglia Rossoblù, al pari di Baggio, Signori, Di Vaio, Gilardino & C. Sappiamo benissimo che ognuno di questi soggetti, nel tempo, ha agito in maniera differente: Baggio, scaricato dal Milan ( come Verdi ), una volta rilanciatosi cedette alle lusinghe interiste, affermando che “ certi treni passano una volta sola “; Signori ha finito per giocare più partite nel Bologna che non nella Lazio, e tuttora vive e lavora sotto le Due Torri, come Di Vaio, anch’egli storicamente laziale e con radici ormai ben piantate nella squadra e nella Società, mentre Gilardino ancora recrimina per come Guaraldi gestì a suo tempo la sua posizione contrattuale. Quanto ai treni, rispetto all’epoca di Baggio sono passati vent’anni, e le corse sono diventate più frequenti e regolari, ragion per cui, in qualsiasi momento, il giovanotto potrebbe decidere di cambiare aria e tentare avventure più remunerative. Per il momento Verdi si trova bene dove sta, in una città che gli ha restituito il sorriso dopo la disavventura milanista, con buona pace dei trolls e degli haters che, da Napoli, gli hanno augurato ogni sorta di sventura col beneplacito degli immancabili Caressa, Criscitiello e Pedullà, buoni solo a celebrare ad ogni passo sospinto la grandezza delle cosiddette grandi. Per adesso il cuore ha prevalso sulla ragione; a giugno se ne riparlerà, e non è scritto da nessuna parte che Verdi debba fare per forza le valige. Lo ribadisco per l’ennesima volta: il vento è cambiato, il Bologna non è più l’hard discount delle cosiddette Sette Sorelle. A mio avviso è significativo il fatto che Dzemaili abbia scelto i nostri colori per continuare la propria carriera ad un certo livello: cosa che, solo un paio di anni fa, non succedeva proprio ( vedi i casi Defrel e Duncan ). Certo, molto lavoro resta da fare, molti errori sarebbero da evitare, ma piano piano ci stiamo portando in una posizione più attinente al nostro glorioso passato. Avanti così.

Paolo Milito

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