… e riesce
sempre a metterci in difficoltà. Non bastasse la questione del 1927, che torna
puntualmente a galla, con uscite spesso a sproposito da parte della dirigenza
granata, ogni qualvolta le nostre strade si incrocino, per questo giro di danza
ci troviamo ad affrontare un Toro fresco di cambio di timone, quindi motivato a
sfoderare subito una prestazione al di sopra dei propri mezzi tecnici. Ma
andiamo per gradi. Innanzi tutto i numeri: tra Serie A, Serie B e Coppa Italia
il match conta qualcosa come 63 precedenti, con 33 vittorie del Torino, 9 del
Bologna e 21 pareggi. Spesso si sono visti grappoli di gol: l’11 aprile 1948 il
Grande Torino ci travolse con un bel 5-1, dovuto ad una tripletta di Gabetto e
ai gol di Valentino Mazzola ed Ossola, a cui replicammo con Marchese; il 23
maggio 1965, pur essendo Campioni d’Italia, beccammo un sonoro 5-0, doppiette
di Hitchens e Gigi Simoni con l’aggiunta del sigillo di Gigi Meroni; lo scorso
campionato, il 28 agosto 2016, abbiamo incassato un altro 5-1, tripletta di
Belotti e gol di Martinez e Baselli contro uno di Taider e ciliegina finale
dell’infarto di Mirante. Per contro, sempre nel 1965, il 19 dicembre, fummo noi
a stravincere per 4-2, grazie ad Haller, Furlanis, Micelli e Nielsen a cui
risposero Meroni e Orlando. Per due volte è finita 3-3: il 7 marzo 1937, in una
partita che vide un gol di Buscaglia, uno di Galli e un autogol di Allasio per
il Toro e un gol di Maini, uno di Sansone e un autogol di Gasperi per i nostri colori; il 16 marzo del 1975,
quando ad una tripletta di Pulici replicammo con una doppietta di Fausto
Landini ed un gol di Beppe Savoldi. Infine una curiosità: l’unica volta che ci
siamo incontrati in Serie B, il 9 ottobre 2005, è finita 0-0. E domani? Tanto
per cominciare bene l’anno, subito la scomoda collocazione delle 12.30, grazie
ai buoni uffici di SKY. Poi le motivazioni: noi siamo reduci dalla figuraccia
interna contro l’Udinese, loro dall’eliminazione in Coppa Italia nel derby con
la Juve con conseguente cambio di allenatore, ragion per cui il pronostico è
rigorosamente triplo. Infine, ancora una volta, due parole sull’ormai
stucchevole questione dello Scudetto revocato: lo sanno anche le pietre che il
Torino, nel 1927, commise un illecito accertato, ragion per cui non ci sono le
condizioni per reclamare la restituzione di quel titolo. Quel che non tutti
hanno capito, è che Urbano Cairo sta bussando continuamente alle porte della
Federcalcio, che lo riconosce come interlocutore ufficiale, mentre per noi
l’iniziativa è ancora tutta sulle spalle del Comitato presieduto dalla Signora
Bulgarelli, sorella di Giacomino, che pur avendo la benedizione di Saputo e
Fenucci non ha la qualifica di interlocutore ufficiale, ne’ può aspirare ad
ottenerla. Insomma, sarebbe ora che il Presidente, o chi per lui, prendesse una
posizione chiara e inequivocabile, anziché preoccuparsi di non urtare la
suscettibilità dell’editore della Gazzetta e del Corsera. Per adesso mi fermo
qui, in attesa di vedere cosa succede domani in campo e successivamente in fase
di mercato, con particolare riferimento alle vicende di Dzemaili e di Verdi.
Paolo Milito
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