Reduci da
quattro sconfitte consecutive, ci accingiamo a sbarcare a Verona, sponda
Hellas, intenzionati a chiarire una volta per tutte quale sia la consistenza di
questa squadra e quali aspettative possano essere alimentate da questo
campionato. È una gara particolare, tenuto conto dei vari incroci che ci sono
stati nei percorsi delle due squadre, nelle quali hanno operato, a vario
titolo, Bruno Pace, Klaus Bachlechner, Francesco Guidolin ( sia da giocatore
che da tecnico ), Daniele Cacìa, Mimmo Maietta, Vangelis Moras, Lazaros
Christodoulopoulos, Gennaro Troianello, Nicolò Cherubin, Alex Ferrari, Nando
Coppola, Franco Zuculini, Filip Helander, Andrea Mandorlini, Giuseppe Brizzi,
Presidente di entrambe le squadre, Maurizio Setti, vicepresidente non troppo
amato da Guaraldi e poi artefice, da presidente, della riconquista del calcio
che conta da parte dei veneti, per finire con Filippo Fusco, architrave delle
ultime promozioni in Serie A di entrambe le squadre. Tra Serie A, Serie B e
Coppa Italia, il match vanta 24 precedenti, con otto vittorie del Verona,
cinque del Bologna e undici pareggi. La vittoria più consistente dei padroni di
casa è il 5-1 ottenuto il 15 febbraio 1969, e fece tutto il Verona: doppietta
di Bui, gol di Petrelli, Vanello e Traspedini e autogol di Tanello per i nostri
derelitti colori. Tutte di misura, invece, le nostre vittorie, in particolare
il 2-0 del 15 settembre 1996, gol di Kolyvanov e Nervo, e quello più recente,
ottenuto il 7 novembre 2015 grazie a Giaccherini e Donsah. Dall’elevato numero
di pareggi si intuisce, tuttavia, come le gare siano molto combattute, basti
pensare al 5-4 del 27 maggio 2001, quando una fantastica tripletta di Beppe
Signori abbinata ad un gol di Olive non bastò a sconfiggere i gialloblù andati
a segno con una doppietta di Emiliano Salvetti, un gol di Adailton ( entrambi i
giocatori, negli anni, sarebbero poi passati nelle nostre file ) uno di Massimo
Oddo e un autogol di Falcone; da ricordare anche lo spettacolare 3-3 del 3
ottobre 1976, doppietta di Clerici e gol di Grop contro una doppietta di
Gianfranco Zigoni e un gol di Adelio Moro. E domani? La classifica dice che
siamo messi decisamente meglio rispetto ai padroni di casa, ma dopo quanto
successo contro il Crotone io sarei dell’avviso di non dare più nulla per
scontato. Contro una squadra non irresistibile, che oggi ha perso in casa con
un’avversaria appena passata da un allenatore ad un altro, siamo stati capaci
di vanificare la notevole impresa messa a segno da Simone Verdi, grazie alle
solite dormite collettive dei difensori generate da chissà cosa, forse dalla
voglia di vestire maglie più reclamizzate o forse da qualcosa di inafferrabile
e incomprensibile. Certo è che i nostri baldi giovani devono metterci un po’
più di concentrazione e sentimento. Recuperato Mirante, rigenerati dalla sosta
Palacio e Poli, Mattia Destro è stato richiamato all’ordine tra il lusco e il
brusco, in due incontri ravvicinati con Di Vaio e Donadoni, al termine dei
quali ha esternato il buon proposito di non ricadere più in certi errori
caratteriali. Vedremo se sarà davvero così. Nel frattempo dovremo fare i conti
con un’assenza non da poco, Di Francesco, fuori causa per i prossimi due mesi. Come
finirà? La differenza di potenziale autorizza a coltivare speranze positive,
anche perché, in caso contrario, bisognerebbe seriamente mettersi alla ricerca
delle radici di questa crisi e intervenire con misure drastiche. E adesso, la
parola al campo.
Paolo Milito
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