Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
mercoledì 23 dicembre 2015
… C’ERA UNA VOLTA …
Non molto
tempo fa, in queste stesse ore, sotto le Due Torri regnava l’imperatore Albano
il Barbuto. Passava il proprio tempo a fare scempio del Bologna, pensando solo
a come svendere i beni disponibili in cambio di un vile guadagno immediato. Un paio
di esempi: Jean François Gillet, portiere, richiesta iniziale due milioni,
prezzo di svendita finale un milione e quattrocentomila euro, per tacer del
fatto che venne dato al Torino, diretta concorrente nella corsa alla salvezza;
Alessandro Diamanti, regista e capitano, richiesta iniziale dieci milioni,
prezzo di svendita finale 5.900.000 euro, con l’aggravante che l’operazione
venne perfezionata a mercato italiano chiuso, quindi togliendo agli operatori
di mercato la possibilità di provare quanto meno a procurare un rimpiazzo. E la
lista potrebbe proseguire all’infinito. Sappiamo benissimo dove ci ha portato
una gestione così scellerata. Esperienze del genere non si dimenticano. O almeno
così dovrebbe essere. Già, perché ai giorni nostri il Bologna è saldamente
nelle mani di Joey Saputo, personaggio dalla solidità economica indiscutibile. Anche
la gestione del parco-giocatori è tutt’altra cosa: in sottotraccia, è in atto
un gran ballo di procuratori tendente ad accaparrarsi, al mercato di gennaio, i
vari Oikonomou, Masina, Donsah e Diawara, ma l’attuale Presidente non ha l’impulso
di svendere i pantaloni, per cui i vari pretendenti si sentono richiedere cifre
notevoli, adeguate al valore dimostrato sul campo dai baldi giovani. Per contro,
gli stessi procuratori hanno piena consapevolezza della solidità di Saputo, per
cui ogni giorno sentiamo accostare al Bologna nomi di notevole spessore che non
trovano spazio nelle rispettive squadre, ma quando sentono parlare del Bologna
esprimono delle perplessità: i procuratori spingono per tentare l’avventura in
una piazza importante, che in passato ha rilanciato fior di campioni, da Roby
Baggio fino all’attuale Mattia Destro, ma i giocatori tendono ancora a storcere
la bocca, seppur in maniera più ridotta rispetto a quando eravamo in Serie B.
Dunque, Saputo, oltre ad aver sborsato fior di soldoni per salvare il Bologna
dal baratro, ha svolto un notevole lavoro a livello d’immagine, prima in
collaborazione con Joe Tacopina e poi da solo, tanto è vero che negli ultimi
tempi anche le emittenti televisive nazionali riservano ai nostri colori spazi
maggiori rispetto al passato. Eppure, qualcosa di storto c’è: una sfortunata
coincidenza. È successo che il Bologna, quando il magnate canadese ha assistito
alla partita in tribuna, abbia riportato più sconfitte che vittorie. Ecco quindi
che qualcuno ha prontamente coniato attorno a Saputo una figura di jettatore
senza paragoni. Personalmente, credo che basti un raffronto superficiale a far
pendere la bilancia a favore di Saputo contro Guaraldi. È vero, il chairman ha
compiuto anche dei passi falsi, tipo quando ha cacciato via Tacopina che pure
lo aveva portato a Bologna, o quando si è intestardito a non sostituire Delio
Rossi, ma sta dimostrando coi fatti di aver intrapreso la strada giusta. Inoltre,
se non ricordo male, c’era anche lui la sera della conquista della promozione
contro il Pescara, quindi tutta questa sfiga non la porta. Insomma, ragazzi,
sarà bene non dimenticare da quale situazione siamo usciti fuori, portando il
massimo rispetto verso gli sforzi profusi da quest’uomo e lasciandolo lavorare
in pace. Le prospettive sono buone: il progetto di ristrutturazione del Dall’Ara
procede a gonfie vele ( mentre ormai nessuno ricorda più le grandi manovre
guaraldiane per il centro sportivo di Granarolo ), e per il mercato di gennaio
non corriamo il rischio di vedere indebolita la squadra a tradimento, anzi si
parla di rinforzi mirati per rendere più agevole il compito di mister Donadoni verso
la salvezza se non di più. Cerchiamo di non cadere in errori infantili;
evitiamo di dare a delle coincidenze un peso che non meritano, e godiamoci
questo Natale in posizione rassicurante ( +5 dalla terzultima ) in attesa di
salutare qualche elemento inutile ed accogliere qualche rinforzo accattivante. Dunque,
Buon Natale a tutti, andando dal Presidente al più umile dei Tifosi.
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