Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!

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Il Bologna è la squadra del mio cuor...

domenica 13 aprile 2014

Per fare chiarezza

Nei giorni scorsi l'edizione bolognese del quotidiano " La Repubblica " è diventata una specie di cassa di risonanza delle varie esternazioni riguardanti le vicende societarie del Bologna. Tutto è cominciato quando è uscita la notizia di una lettera scritta dal notaio Carlo Vico, presidente dell'Associazione Professionisti Rossoblù, indirizzata a Massimo Zanetti e risalente alla fine di febbraio. Nella lettera, concordata con i presidenti delle altre tre associazioni di Tifosi che hanno partecipato, nel 2010, alla rifondazione della Società dopo il disastro-Porcedda, si chiedeva esplicitamente al re del caffè di togliere di mezzo Albano Guaraldi e riprendere la guida del club. Zanetti aveva cortesemente declinato l'invito, spiegando che non ci sono, al momento, le condizioni per un suo ritorno alla presidenza. Nei giorni successivi lo stesso Carlo Vico ha scritto una lettera aperta a " Repubblica " invitando perentoriamente Guaraldi a farsi da parte; qualche giorno dopo, il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani ha scritto un'altra lettera aperta rivolgendosi a Zanetti, incitandolo a riannodare il discorso da dove si era interrotto; passa ancora qualche giorno, ed è il turno di Alfredo Cazzola, che dalle colonne di " Repubblica " spara a zero su Guaraldi rinfacciandogli punto su punto tutti gli errori commessi , ribadendo la necessità di costruire un nuovo stadio piuttosto che un Centro Sportivo e intimandogli di lasciare libero il campo per manifesta incompetenza. A questo punto il consigliere del Bologna Gian Paolo Rimondi, proprietario del terreno su cui dovrebbe sorgere il famigerato nuovo Centro Sportivo, scrive a sua volta sul giornale criticando chiunque si erga a censore delle attività del CDA Rossoblù, in particolar modo il notaio Vico. La risposta a Rimondi, sempre su " Repubblica ", è arrivata da Manuel Gulmanelli, presidente dell'Associazione Futuro Rossoblù, di cui anch'io faccio parte. E qui è doverosa una premessa: al momento della costituzione di " Bologna 2010 " fu stabilito che ognuna delle quattro Associazioni di Tifosi avrebbe controllato il 2,5% del Capitale Sociale, e che ognuno dei quattro presidenti avrebbe avuto accesso in ogni momento ai libri contabili e partecipato alle riunioni del CDA come membro effettivo. In realtà, le cose sono andate un po' diversamente: finchè alla guida della mia Associazione c'è stato Maurizio Cevenini effettivamente i Tifosi un po' di voce in capitolo l'hanno avuta; dopo la tragica scomparsa del Cev le cose sono pian piano cambiate: Guaraldi e i suoi amici hanno assunto un atteggiamento di chiusura nei confronti delle Associazioni, fino a consentire ai quattro presidenti una sola consultazione dei libri contabili nel giro di due anni e riducendone la partecipazione in CDA all'invito ad assistere alle conferenze-stampa immediatamente successive alle riunioni del CDA stesso. Nella sua lettera Gulmanelli ha dunque rinfacciato a Guaraldi il mancato coinvolgimento nel CDA, ed ha ricordato a Rimondi che la sua quota sociale ammonta a circa 600.000 euro, mentre l'Associazione ne ha versati circa 900.000. Inoltre ha ribadito gli effetti nefasti del modo di gestire le cose, andando dall'indebolimento del tasso tecnico fino allo scempio degli ingaggi, decisamente sproporzionati rispetto al valore dimostrato dai giocatori rimasti. Insomma, si è cercato di fare chiarezza sui motivi per cui tutti noi delle Associazioni stiamo premendo per convincere Guaraldi a togliere il disturbo, interpretando, ne sono convinto, il pensiero di TUTTI i Tifosi Rossoblù.






                                                                             Paolo Milito

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