Paolo Milito
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
venerdì 18 aprile 2014
Ah, la Juve ...
Dici Juventus-Bologna e subito ti vengono in mente cattivi pensieri, dovuti ai torti subiti nel corso degli anni dalla nostra squadra ad opera di arbitri fin troppo spudoratamente asserviti al " potere bianconero ". Il confronto è andato in scena 67 volte, e solo in cinque occasioni i nostri eroi ne sono usciti vincenti. Nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale le due squadre si battevano ad armi pari ( basti pensare che la Juventus vinse cinque scudetti consecutivi e il Bologna ne vinse quattro in sei anni ); nel dopoguerra il Rossoblù si è progressivamente sbiadito, quasi autorizzando gli arbitri ad agire sotto l'effetto di una vera e propria sudditanza psicologica. Quelle poche volte che abbiamo vinto, poi, da parte bianconera c'è stato sempre qualcosa da ridire. Mi viene in mente, in particolare, quanto accaduto il 5 ottobre 1980: il Bologna di Radice giocò una gran partita, sfiorando più volte il gol e passando infine in vantaggio grazie ad un rigore ottenuto dal brasiliano Eneas e trasformato da Adelmo Paris. Ebbene, l'arbitro di quella partita, il marchigiano Mattei, " reo " di aver fischiato un rigore contro la Juve, fu tenuto fermo per i successivi sei mesi con varie scuse, e nel resto della sua carriera arbitrò una sola volta la Juventus ( sconfitta in quel caso dalla Roma, pensate un po' !!! ). Un altro ricordo positivo è legato all'anno delle sessanta partite: il 13 gennaio 1999, giocando per i quarti di finale di Coppa Italia, il Bologna, quella notte in maglia gialla, vinse a Torino per 2-1 al termine di una gara davvero infuocata; basti pensare che finì per perdere la pazienza e farsi espellere nientemeno che Kennet Andersson, per nulla abituato a comportamenti grossolani e fuori dalle righe. Impossibile dimenticare, poi, il fiore all'occhiello della brevissima presidenza Pavignani: la vittoria per 2-0 con un'esaltante doppietta messa a segno da Marco Di Vaio il 26 febbraio 2011, che finì per scacciare definitivamente le ombre allungatesi sulla nostra squadra nei giorni della malaugurata gestione-Porcedda. Nello scorso campionato finì con una beffa finale: nonostante l'evidente disparità tecnica, le due squadre si affrontarono in maniera energica e solo un lampo di genio di Pogba contemporaneamente al fischio finale permise ai bianconeri di chiudere il match vittoriosamente. Domani, ad occhio e croce, andiamo a subire un'asfaltatura; in realtà i nostri giocatori hanno ampiamente dimostrato, negli ultimi tempi, che se mantengono la giusta concentrazione sono capaci di tenere testa anche alle " grandi ". Dal canto suo Ballardini, negli ultimi due confronti contro Conte, è sempre riuscito ad imbrigliare gli avversari bloccandoli sul pareggio. Quindi la situazione potrebbe essere meno tragica di quanto non appaia a prima vista: con un po' di attenzione, almeno un punto potremmo riuscire a strapparlo. Per finire, l'immancabile nota sulle vicende societarie: mercoledì pomeriggio i presidenti delle quattro Associazioni di Tifosi Rossoblù hanno tenuto una conferenza stampa, durante la quale hanno ribadito il totale dissenso nei confronti della gestione-Guaraldi e si sono offerti di collaborare con l'Avv. Mattia Grassani per valutare le offerte di acquisto della Società che dovessero eventualmente pervenire. Del resto si tratta di quattro seri e stimati professionisti, a mio avviso perfettamente in grado di saper distinguere un pretendente serio da un avventuriero stile Porcedda o Tacopina. A quanto pare, questa prospettiva ha fatto storcere il naso ad Albano Guaraldi, ma vista la lungimiranza dimostrata nel cacciare via di volta in volta Zanetti, Setti, Bagni e via discorrendo credo che il Presidente barbuto farebbe bene, a questo punto, a mettersi l'anima in pace ed accettare l'impostazione di una trattativa seria, anzichè continuare a mettere dei paletti aventi il solo scopo di difendere il Grande Sogno di costruire il nuovo Centro Tecnico. Come sempre, meglio affrontare una cosa alla volta: domani ci aspetta la Juve, speriamo di trovare nell'uovo di Pasqua una sorpresa di qualità almeno discreta.
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