Dopo la seconda grande impresa virtuale in terra inglese ( tanti elogi, tanti applausi, zero gol e zero punti, con cui non si va molto lontano ), proprio perché non dobbiamo mai farci mancare nulla, è andata in scena una stucchevole commedia dell’assurdo: il Sindaco di Bologna, persistendo le avverse condizioni climatiche che hanno provocato enormi disagi alla città e al resto della regione, ha deciso di far rinviare la disputa di Bologna-Milan. Nulla di strano, agli occhi dei comuni mortali. Non così per i cosiddetti Piani Alti del calcio: il presidente milanista Scaroni ha fatto, in tv e sulla stampa, il giro delle sette chiese per gridare al mondo intero che trovava incomprensibile la decisione del Sindaco bolognese ( chissà se avrebbe detto la stessa cosa se fossero state le vie di Milano a diventare d’improvviso veri e propri fiumi ); la Lega Calcio si è subito affannata a cercare una sede alternativa, tipo Empoli o Como, per consentire comunque la disputa della gara a porte chiuse, vista l’indisponibilità in tal senso da parte del Dott. Lepore. Per fortuna i tempi sono cambiati, e i dirigenti del Bologna, a cominciare da Joey Saputo, si sono dimostrati meno accomodanti di certi loro predecessori, sbattendo i pugni sul tavolo incuranti della minaccia di una sconfitta a tavolino e ottenendo, dopo un’attesa interminabile, il definitivo rinvio della partita a data da destinarsi. Già, perché in passato varie volte il Bologna aveva dovuto piegare la testa di fronte all’arroganza dei poteri forti, come nella clamorosa disparità di trattamento con la Juve ( tanto per cambiare ): all’indomani della tragica scomparsa di Niccolò Galli ci venne imposto di scendere in campo ( e perdere ) contro la Roma, mentre i Culastrisce bianconeri beneficiarono del rinvio della partita in occasione della morte di due giovani della Primavera intenti a recuperare un pallone finito in un laghetto. Che i tempi fossero cambiati lo si era intuito quando l’Inter aveva dovuto rassegnarsi a recuperare ( e perdere, compromettendo l’esito del campionato ) la partita rinviata a causa di un focolaio di Covid dopo aver tentato per ben tre volte di ottenere la vittoria a tavolino. Evidentemente, dalle parti di Milano vivono in un’altra dimensione, tanto da non capire perché la gente, dovendo combattere con problemi più gravi, finisca per fregarsene del rinvio di una partita di pallone. Ma il Bologna, per certa gente, è comunque figlio di un Dio minore: Joshua Zirkzee non funziona col Manchester United ??? Ecco che i grandi sapientoni, soprattutto di area torinese e milanese, preconizzano un suo trasferimento in prestito alla Juve, dimenticando, o fingendo di non ricordare, che nel 1999 Kenneth Andersson si ritrovò, alla Lazio, nella stessa identica situazione. Quella volta lo svedese puntò i piedi e al successivo giro di mercato tornò a Bologna. Pochi giorni fa, a Liverpool, il ricciolone olandese è andato in albergo a far visita ai suoi ex-compagni. Insomma, non succede, ma se succede … ( alla faccia dei sapientoni e di Thiago Jago ) E veniamo alla trasferta di domani pomeriggio. Il match col Cagliari conta 38 precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B e Coppa Italia; 18 le vittorie dei sardi, 6 quelle del Bologna, 14 i pareggi. La vittoria più larga dei padroni di casa risale al 2 novembre 2008: al gol iniziale di Marco Di Vaio risposero una doppietta di Acquafresca ( all’epoca al Cagliari ), una di Jeda e un gol di Daniele Conti; fu il cosiddetto ammutinamento contro Daniele Arrigoni, che provocò la cacciata del tecnico e spianò la strada alla prima esperienza di Sinisa Mihajlovic sulla panchina Rossoblù. Per quel che ci riguarda, invece, il punteggio più vistoso è il 4-0 ottenuto il 2 giugno 1970 in Coppa Italia: gol di Beppe Savoldi, autogol di Claudio Olinto Nenè e doppietta di Giacomino Bulgarelli. Quanto ai pareggi, per ben tre volte è uscito il 2-2 finale. Domani, in una nuova sfida tutta rossoblù, andremo a far visita a un avversario che ha i nostri stessi punti in classifica, pur avendoli collezionati in maniera un po’ diversa. Dopo il clamoroso scivolone nel finale contro il Genoa, sarebbe ora di vincere le cosiddette sfide abbordabili, anche perché i punti lasciati per strada cominciano ad essere un po’ troppi. Tornerà in panchina Lewis Ferguson: la sua presenza in panchina e nello spogliatoio dovrebbe contribuire a spronare i compagni a dare il meglio di se’ anziché perdersi in un bicchiere d’acqua. Speriamo bene. Buona partita a tutti.
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