Primavera 2007. Un lunedì mattina, Claudio Beneforti
pubblica su “ Stadio “ un’indiscrezione: Claudio Bellucci, Capitano del
Bologna, si è accordato in gran segreto con la Sampdoria. La sera stessa, al “
Pallone nel 7 “, Bellucci, avendo visto in studio Beneforti, telefona in
trasmissione e lo prende a male parole. Il sabato successivo, al “ Pallone
Gonfiato “, lanciano un sondaggio telefonico chiedendo ai tifosi se stavano
dalla parte di Bellucci o da quella di Beneforti. A quel punto, mi viene la
malaugurata idea di partecipare al sondaggio. Ebbene: il centralino di E’Tv mi
mette in attesa, mi passa da una soneria-intervallo all’altra per diciotto volte, infine
vedo un tizio entrare in studio con un carrellino e dire qualcosa nell’orecchio
di Alberto Bortolotti. Il quale allunga una mano verso il carrellino, su cui
era appoggiato un telefono, alza la cornetta e … “ Pronto ??? “ Siccome all’altro
capo c’ero io, , mi scappa un “ Porcazzozza, m’hanno passato Bortolotti !!! “ “
In effetti sono io, ma tu chi sei ??? “ “ Milito “. “ E và mo là, che io sono
Maradona !!! “ e mi sbatte il telefono in faccia. A questo punto devo chiarire
doverosamente che in quel periodo ero un assiduo frequentatore dei programmi di
E’ Tv in cui si poteva intervenire tramite sms e parlare del Bologna. Sta di
fatto che, non so come, da dietro le quinte, o forse dalla redazione, si fa sentire Stefano Biondi dicendo, più o meno, che
Bortolotti aveva fatto un autogol, cacciando in malo modo un ragazzo che li
seguiva dall’Umbria in un momento storico in cui c’era una grave crisi di vocazioni
Rossoblù. Risultato finale: vengo ricontattato, e mentre Bortolotti non osava
mettersi in comunicazione, Giancarlo Monari mi fa un lungo discorso cospargendosi
il capo di cenere, facendomi capire che riteneva di avermi offeso. In realtà mi
stavo ammazzando dalle risate, e ho continuato a ridere per un paio d’ore
ancora: sono abituato a certi siparietti generati dalla mia omonimia col
calciatore argentino !!! Ve ne racconto un’altra: in una puntata del Pallone
nel 7, ospite Marino Perani, mando un sms rivolgendogli una domanda ironica
riferita al periodo in cui era chiamato “ Mister Prezzemolo “. Sabrina Orlandi,
leggendo l’sms, rimane un attimo interdetta; da dietro le quinte spunta Stefano
Biondi, suo marito, che afferra il telefono, legge il messaggio e lo porta
sotto il naso di Perani. Il quale scoppia a ridere e mi risponde in modo
scherzoso. Passa qualche minuto e mi accorgo, leggendo il labiale ( la mia
specialità, essendo quasi completamente sordo ), che Biondi sta dicendo alla moglie
: “ Guarda che in trasmissione devi leggere tutti i messaggi che arrivano, non solo quelli che
ti pare. Quello che volevi fare te si chiama censura “. Lì per lì ho pensato ad
una coincidenza, ma a fine trasmissione mi arriva un sms in cui Biondi si scusa
per l’accaduto. Da lì sarebbe partita tutta una serie di contatti che, negli
anni, mi ha portato ad avere continui scambi di vedute con Tifosi Rossoblù di
ogni ordine e grado, da Alessandra Sportelli Negrini a Paolo Graziani, passando
da Massimo Turricchia e Mario Piromallo, per arrivare ai “ piani alti “, ossia
il grandissimo Civ, Giorgia Mattioli, Marco Montanari e tanti altri ancora. Ho
avuto modo di confrontarmi tante altre volte con Biondi, e ne sono venute fuori
sempre delle situazioni piacevoli e costruttive. Per un caso fortuito, mi son
trovato a passare da Bologna il giorno in cui, alla Feltrinelli, veniva
presentato il libro dove Biondi ha sintetizzato la grande impresa messa in
piedi da Gianni Consorte, ovvero la maxi-colletta con la quale tutti insieme
abbiamo salvato il Bologna dal fallimento dopo il disastro-Porcedda. E ovviamente
sono uscito da lì col libro in mano e la soddisfazione di aver conosciuto di
persona l’autore. Andando verso la prosecuzione di un’avventura che continua
ancora oggi: dopo l’avvento degli Amerikani, noi delle Associazioni abbiamo
comunque conservato una quota del Capitale Sociale, e se chiediamo udienza la
otteniamo, tranquillamente. Che dire, oggi se n’è andato, un po’ troppo presto,
un personaggio che, a differenza di altri soggetti, non mi ha mai lasciato con
la sensazione di aver a che fare con un dietrologo alla perenne ricerca di
caterve di zizzania da seminare. Non aggiungo altro. Non sono bravo a produrre
coccodrilli farciti di retorica e frasi fatte. Posso solo rammaricarmi di aver
subìto una gran perdita, e rivolgere a Stefano un grande ringraziamento per
tutto quello che ha fatto nella vita.
Paolo Milito