Prima di cominciare, mi permetto una divagazione: nel recente passato, mi sono beccato una robusta dose di critiche per essermi schierato apertamente contro il ventilato sbarco, sotto le Due Torri, di un certo Mario Balotelli. Ebbene, continuo a pensare che soggetti del genere non possano essere utili alla causa, come non lo fu un certo Daniele Vantaggiato, la cui più eclatante impresa messa a segno con la nostra maglia fu quella di avventarsi contro un guardalinee durante un’insignificante amichevole d’agosto, costringendo il nostro mister dell’epoca, Pierpaolo Bisoli, a prenderlo di peso per buttarlo fuori dal campo dopo essere stato espulso. In questi giorni Vantaggiato ha rimediato una maxi-squalifica per aver minacciato un arbitro, appoggiato da Igor Protti, grande bomber del passato che da dirigente, evidentemente, non ha la stessa brillantezza di quando giocava. Come dice un famoso spot: se li conosci, li eviti. E veniamo alle vicende di Casa Rossoblù. Dopo la trionfale nottata contro il Cagliari, il calendario ci chiama, nell’ormai insolita collocazione domenicale delle 15, a far visita alla Sampdoria, che aveva iniziato questa stagione con ben altre ambizioni rispetto all’attuale posizione di classifica. Il match richiama alla mente tanti incroci, presenti e passati: Mister Sinisa, protagonista su quella sponda genovese sia da giocatore che da tecnico; e poi Manolo Gabbiadini, Angelo Da Costa, Andrea Poli, Roberto Soriano, Lorenzo De Silvestri, Albin Ekdal, Alex Ferrari, Daniele Gastaldello, via via fino a Gaston Ramirez che ha approfittato della circostanza per annunciare al mondo di essere stato respinto dal Bologna, dove avrebbe voluto ritornare dopo essere stato scaricato dalla Samp. Se non ricordo male, però, quando andò via Gastoncito se ne uscì con uno dei tanti abusatissimi paragoni fra le utilitarie e le fuoriserie di lusso, ragion per cui chi è causa del proprio male … Vabbè, largo ai numeri: la Sampdoria, intesa come tale, è stata fondata nel 1946 assemblando quattro squadre liguri; per questo la gara di domani, pur essendo una classicissima del calcio italiano, vanta un numero di precedenti nutrito ma non troppo. A Genova sono 53, suddivisi fra Serie A, Coppa Italia e Intertoto, con 25 vittorie blucerchiate, 15 Rossoblù e 13 pareggi. Le aride cifre raccontano di un 7-2 ottenuto dai liguri il 10 giugno 1951, grazie alla tripletta di Sabbatella e ai gol di Gei, Lorenzo, Parodi e Bassetto a cui replicammo solo con Tacconi e Filiput. Per contro, l’8 gennaio 1952 i nostri eroi rifilarono ai padroni di casa un sonoro 5-2: doppiette di Valentinuzzi e Pivatelli e rigore messo a segno da Ezio Pascutti, in risposta ai gol di Martini e Firmani. Fra i pareggi, si ricorda il 2-2 uscito il 10 gennaio 1954: doppietta blucerchiata di Karl Hansen, a cui replicammo con Pivatelli e Pozzan. Al di là dei punteggi, invece, si ricorda un’annata in cui le due squadre si affrontarono per sei volte, fra campionato, Coppa Italia e derby tricolore in Intertoto, così come resta indimenticabile il ribaltone del 29 marzo 1998, quando Kenneth Andersson rispose con tre bastonate al doppio vantaggio messo a segno da Montella e Veron. Domani i nostri giocatori saranno chiamati a dare continuità all’impresa realizzata lunedì sera contro il Cagliari. La speranza è di non dover assistere al solito festival di distrazioni e dormite collettive improvvise, o peggio ancora a sviste arbitrali a senso unico. Staremo a vedere. Buona partita a tutti.
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