Ovvero: quando il diavolo non è così brutto come lo si dipinge, però … Ma andiamo per gradi. In una conferenza stampa partita in tranquillità, Mihajlovic d’improvviso è sbottato minacciando pesanti rappresaglie verso la talpa dello spogliatoio che gli sputtana tattica e formazione alla stampa prima delle partite. Comunque sia, a prima vista, non andiamo incontro ad una serata da vittime sacrificali. Non succede, ma se succede, una nostra vittoria nell’anticipo di domani sera sarebbe la terza consecutiva in campionato e la terza volta di seguito che facciamo i corsari in terra interista, là dove l’ex nerazzurro Sinisa cominciò la sua esaltante cavalcata al ritorno sulla panchina Rossoblù. Nel frattempo, atteniamoci strettamente ai numeri: a Milano il confronto vanta qualcosa come 89 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A e Coppa Italia. 50 le vittorie dell’Inter, 15 quelle del Bologna, 24 i pareggi. Escludendo lo spareggio del 1964, in cui, pur giocandosi a Roma, figuravamo come squadra di casa, quasi tutte le nostre vittorie hanno contenuto qualcosa di particolare, quasi di pirotecnico, compresa l’ultima, ottenuta il 5 luglio scorso grazie ad un clamoroso ribaltone messo in atto dai nostri Black Power gambiani, Barrow e Juwara. Se ci limitiamo ai numeri, la vittoria più consistente dell’Inter risale al 3 dicembre 1961: finì 6-4 dopo una lunga serie di capovolgimenti di fronte; per loro segnarono Hitchens ( doppietta ), Morbello ( altra doppietta ), Bettini e Masiero, per noi doppietta di Pascutti e gol di Luis Vinicio e Mimmo Renna. Il 4 dicembre 1927, in Prima Divisione, fummo noi a trionfare grazie ad una doppietta di Busini III ed ai gol di Busini I e Muzzioli, a cui risposero i nerazzurri Conti e Gianfardoni. Fra i pareggi spicca il 3-3 maturato in Coppa Italia il 13 giugno 1968: per il Bologna andarono a segno Tentorio, Pace e Clerici, per l’Inter gol di Cappellini e Bedin con l’aggiunta di un autogol del nostro Ardizzon. E domani ??? Meglio non sbilanciarsi in previsioni. Possiamo solo osservare che l’Inter di Antonio Conte, pur stazionando nei piani alti nazionali ed europei, continua a far storcere la bocca ai suoi tifosi ed ai dirigenti, e il nostro Sinisa, ex dal dente avvelenato, da sempre è abilissimo a sfruttare certe pieghe per trarne il massimo vantaggio. A patto, ovviamente, che i suoi discepoli lo stiano a sentire. Vabbè, testa bassa e pedalare, e buona partita a tutti.
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