Dopo la sconcertante gara a due facce prodotta contro il Sassuolo, dominata per settanta minuti e persa malamente nel finale, la contraddittoria Banda-Mihajlovic fa tappa a Roma, sponda biancoceleste, ovvero un momento felice della prima vita di Sinisa, culminato col matrimonio, che ancora dura dopo vent’anni e cinque figli, con la bellissima figlia di uno storico capotifoso laziale. In terra romana il confronto, una vera e propria classica del calcio italiano, vanta qualcosa come 76 precedenti, spalmati fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia. Bilancio largamente favorevole ai padroni di casa: 37 vittorie contro 15 del Bologna e 24 pareggi. La vittoria più larga dei laziali, ovvero la peggior figuraccia in assoluto per i nostri colori, è l’8-2 maturato il 21 novembre 1948: per la Lazio doppiette di Penzo e Puccinelli, con l’aggiunta di Nyers II, Gualtieri, Magrini ed anche un autogol di Vanz, a cui risposero solo Gritti e Bernicchi. La nostra vittoria più robusta, invece, è il 4-2 ottenuto il 19 gennaio 1941 con i gol di Andreoli, Reguzzoni, Puricelli e Biavati, contro quelli di Vettraino e Ramella. Fra i numerosi pareggi, da sottolineare che per due volte è finita 3-3: il 31 dicembre 1933, doppietta di Fedullo e gol di Schiavio in risposta a Buscaglia, De Maria e Guarisi, e il 20 maggio 2019, ovvero la serata più felice dell’esaltante cavalcata intrapresa da Sinisa dopo i disastri di Inzaghi, in cui segnarono Destro ( azz … ), Orsolini e Poli replicando a Milinkovic-Savic, Correa e Bastos. Per quanto riguarda il campionato, entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta e mirano a ripartire nella giusta direzione. Nel frattempo la Lazio si è un po’ rifatta il sangue in campo internazionale, cosa che in qualche modo potrebbe giocare a nostro vantaggio. Fino ad un certo punto. Perché, ovviamente, io, e credo la maggioranza dei miei Fratelli Rossoblù, mi domando e chiedo: il vero Bologna è quello che sta in vantaggio 3-1 per settanta minuti o quello che a fine partita busca 4-3 ??? Il portiere, tanto per dirne una, proviene dalla Roma come Curci, ma NON è Curci: è capace di grandissimi interventi, tanto è vero che nella sua nazionale precede, nelle gerarchie, il portiere della Juve plurimedagliata, però da 37 partite trova il modo di imbarcare comunque almeno un gol. E via via tutti gli altri, da Orsolini a Tomi, a Santander, arrivando perfino a Palacio, che con la sua scomposta deviazione ha sputtanato una partita fin lì perfetta: tutti comportamenti a due facce, che hanno generato una posizione di classifica già malsicura ma, soprattutto, hanno insinuato in tutti noi il dubbio che non sia stata allestita una squadra impeccabile. Vabbè, in fin dei conti siamo ancora ad inizio stagione, oltretutto in condizioni ambientali molto particolari, ragion per cui i margini di miglioramento sono notevoli e praticabili. Sarebbe ora, però di limitare le distrazioni e i passi falsi. Ci riusciremo già da domani sera ??? Staremo a vedere.
Nessun commento:
Posta un commento