Mi sento obbligato a tornare, spero per
l’ultima volta, sull’antipatico episodio che mi ha spinto a pubblicare il non-articolo
di sabato scorso. Dunque: l’attività di questo blog è cominciata in piena Era
Guaraldi, quando Casteldebole era una vera e propria groviera a cielo aperto,
da cui trapelava di tutto e di più, tanto è vero che, per noi e per i
giornalisti di professione, c’era a disposizione tanto di quel gossip da
riempire non uno ma tre giornali al giorno. Sotto Joey Saputo, invece, regna
una cortina impenetrabile, le notizie filtrano con il contagocce, tanto è vero
che Claudio Beneforti ( ossia non propriamente l’ultimo arrivato ), all’inizio
dell’estate ha messo in guardia i suoi lettori invitandoli a non aspettarsi un
aggiornamento quotidiano sulle vicende Rossoblù, che a questi prezzi, col
campionato fermo e il mercato a budget ridotto, risulta essere impresa
particolarmente complicata. Logico quindi che, al termine di una settimana di
calma piatta, interrotta solo dall’ufficializzazione dell’acquisto di Giancarlo
Gonzalez, che non è propriamente un top player planetario ed oltretutto è
reduce da una non brillantissima stagione palermitana, il sottoscritto intitoli
il proprio articolo “ Avanti a piccoli passi “, senza con questo voler accusare
la Società di immobilismo o di chissà quale altra nefandezza, con buona pace
del troll che su Facebook ha cercato in tutti i modi di mettermi in bocca
parole e concetti che non mi sono mai passati per l’anticamera del cervello. Mi
spiace per certa gente, ma IN PRESENZA DI PICCOLI PASSI IO PARLO DI PICCOLI PASSI, senza secondi, terzi o centosedicesimi fini. Detto questo, come ben
sapete, negli ultimi giorni la società di passi ne ha fatti due o tre, tipo l’acquisto
di Poli e di De Maio o la cessione definitiva di Oikonomou e Rizzo alla SPAL e
di Sarr in prestito al Prato, ma soprattutto ne ha fatto uno falso e abbastanza
clamoroso: la cappella dello stemma biancoblù. La furibonda reazione della
tifoseria, a cui ci siamo aggiunti noi di Futuro Rossoblù con un comunicato
ufficiale, ha spinto Saputo a farsi vivo dal Canada con un messaggio in cui ha
cercato di smorzare i toni, impegnandosi a venire incontro alle nostre
aspettative, nel rispetto sia della tradizione che delle esigenze di marketing.
Informazioni ufficiose ed abbastanza attendibili mi riferiscono che sia stata
bloccata la produzione della seconda maglia, mentre, per quanto riguarda la
terza, sul web sono circolate delle inesattezze. Mi spiego meglio: per quanto
riguarda la maglia ufficiale ormai è troppo tardi, dovremo sorbirci per tutto
il campionato lo stemma biancoblù; la seconda segnerà il ritorno alla gloriosa
banda diagonale, e la rivolta popolare ha fatto sì che si fermasse la produzione
allo scopo di applicare gli stemmi coi colori giusti; secondo le informazioni
in mio possesso, infine, è da ritenersi completamente destituita di fondamento
l’immagine circolata in rete nei giorni scorsi, raffigurante la nostra maglia
tradizionale col bianco al posto del rosso. Come si è potuto capire, Joey
Saputo sta ancora frequentando la scuola guida dei presidenti, ma quando si
accorge di aver commesso degli errori cerca di porvi rimedio ed accetta
suggerimenti e consigli. Insomma, una musica ben diversa rispetto a quella che
riecheggiava nell’aria ai tempi di un certo signore barbuto e panzone. Buon segno. Abbiate fiducia, i
risultati arriveranno.
Paolo Milito
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