Nei giorni scorsi ho spiegato cosa non sta facendo Gabriele Gravina per ingraziarsi i poteri forti, o presunti tali, del nostro calcio, adoperandosi per dimezzare alcuni degli Scudetti conquistati dal Bologna che faceva tremare il mondo. Per completezza d’opera, vi segnalo il siparietto a margine di Lazio-Bologna di sabato scorso: i telecronisti di DAZN si erano limitati a segnalare che il presidente laziale Lotito si era improvvisato direttore d’orchestra. Le telecamere impietose di “ Striscia la Notizia “, invece, hanno evidenziato come il discusso dirigente stesse facendo buon viso a mala sorte, fingendo di dirigere un robusto coro di supporters biancocelesti che cantavano “ Lotito pezzo di m….. “ sulle note di “ Guantanamera “. Ben altri problemi affliggono la Curva Rossoblù, i cui componenti sono impegnatissimi a prendersi a colpi di striscioni, pro e contro la Società, attaccati sulle recinzioni di Casteldebole e prontamente rimossi, anche in piena notte, dagli inservienti e dai magazzinieri. Scelta consigliata: datevi una calmata. Intanto, a dispetto del disastroso rendimento nell’anno solare 2022, non siamo messi poi tanto male in classifica. Inoltre, vorrei ricordare che Sinisa Mihajlovic sta letteralmente cavando il sangue dalle rape, dopo aver dovuto affrontare ostacoli e imprevisti che avrebbero steso un bufalo ed esserne uscito riportando danni abbastanza contenuti. Sarebbe opportuno stringersi attorno alla squadra e sostenere il Mister senza riserve, anziché contestarlo pretendendo la sua sostituzione con dei soggetti altamente improbabili. A parte Andrea Pirlo, in queste ore tanto di moda, vorrei ricordare che Gianni De Biasi, celebratissimo cantore del nuovo-che-avanza, contattato da Claudio Fenucci per rimpiazzare Superpippo-Del-Cappero lo invitò a cercare fra i giovani allenatori disoccupati, augurandogli di allestire per l’anno seguente una squadra in grado di risalire prontamente in Serie A. A quel punto Fenucci incaricò Marco Di Vaio di rintracciare Sinisa, e sappiamo come andò a finire. Furio Zara non vede l’ora che Sinisa vada via sbattendo la porta ??? Dovrà aspettare ancora a lungo, se ne faccia una ragione. Un’ultima cosa: Joey Saputo ha rinviato il previsto viaggio a Bologna non per risentimenti gastrici nei confronti della Curva Rossoblù, ma perché una delle sue aziende canadesi ha beccato una multa stratosferica per aver violato alcune norme ecologiche, e ovviamente ha scatenato i propri avvocati nell’intento di farsela annullare. E, per non farci mancare proprio nulla, ci si è messo anche l’AD interista Marotta: il giorno in cui il Bologna fu bloccato dalle Autorità sanitarie locali, aveva detto che il Bologna si era solo attenuto al rispetto delle leggi; negli ultimi giorni, invece, ogni qualvolta viene imposto di rigiocare ( o meglio, giocare ) la partita con l’Inter, questo simpaticissimo dirigente presenta prontamente un ricorso, nella speranza di ottenere un improbabile 3-0 a tavolino !!! E veniamo alla partita di domani sera, che conta, al Dall’Ara, otto precedenti, suddivisi fra Serie A, Serie B, Serie C e Coppa Italia, con sei vittorie Rossoblù, una sconfitta e un pareggio. La vittoria più robusta è il 5-0 ottenuto in Coppa Italia il 24 agosto 1988: doppiette di Pino Lorenzo e Fabio Poli, col sigillo finale di Sandro Quaggiotto. Il 25 novembre 2020, sempre in Coppa Italia, lo Spezia ha ottenuto invece la sua unica vittoria, 4-2 dopo i supplementari; doppietta di Maggiore e gol di Piccoli e Farias contro i nostri Orsolini e Barrow, che sbagliò pure un rigore. Il 22 novembre 2014, in Serie B, infine, finì 0-0 e fu l’unica volta in cui uscì il pareggio finale. Alla luce degli eventi più recenti, è innegabile che la partita di domani sera sia una di quelle da vincere obbligatoriamente. Ricordiamoci, però, che la palla è rotonda e i giocatori son fatti di carne e di ossa. Sinisa Mihajlovic, ovviamente, gradirebbe un bel regalo di compleanno, e cercherà in tutti i modi di ottenerlo da una truppa che, lo ribadisco per l’ennesima volta, non è così scalcinata come qualcuno vorrebbe farci credere.
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