Era il 31
agosto 2008. Il Bologna, neopromosso, stava vivendo una fase di transizione: il
giorno dopo sarebbe passato dalle mani di Alfredo Cazzola a quelle (
dimostratesi poi meno sicure ) di Renzo Menarini. Il calendario aveva giocato
subito un brutto scherzo: debutto a San Siro contro il Milan euromondiale. Facile
quindi prevedere un pomeriggio da vittime sacrificali. Peccato, però, che sette
giorni prima, qualcuno aveva avuto la bella idea di contattare Marco Di Vaio,
bomber dal glorioso passato dato ormai per bollito; il ragazzo aveva accettato
di buon grado, e la sera stessa, appena sceso dal treno, era stato
determinante, con un gran gol, per il superamento del turno di Coppa Italia. Risultato:
dopo pochi minuti, Bologna in vantaggio grazie a Di Vaio, la squadra non si
scompone al pareggio milanista di Ambrosini e, a pochi minuti dalla fine, un
missile a tre stadi partito dal piede di Valiani ci regala una clamorosa e
insperata, oltrechè insperabile, vittoria. Non lo sapevamo, ma era l’inizio di
una lunga storia d’amore che dura tuttora: Di Vaio ci ha regalato gli ultimi
preziosissimi anni della sua carriera, con grande profitto, e una volta smesso
di giocare è diventato, di fatto, il nostro Boniperti 2.0, giocando un ruolo
fondamentale nello sbarco dell’attuale proprietà canadese e andando ad occupare
una casella che, nella complicata assegnazione dei ruoli tipica del marketing
nordamericano, può tranquillamente essere paragonata a quella di un Presidente
stipendiato. Sono passati dodici anni, in cui ne abbiamo viste di tutti i
colori, e domani sera, nel posticipo del lunedì voluto da SKY, ci ritroviamo un’altra
volta a giocare la prima di campionato a San Siro contro il Milan. Tante cose
sono cambiate nel frattempo, purtroppo, però, per quanto ridimensionato, non
più tardi di due mesi fa il Milan ci ha rifilato una batosta di cui ancora
sentiamo i lividi. Il mercato ci ha riservato giornate belle e meno belle, c’è
stato chi ha storto la bocca di fronte alle nuove divise e chi è rimasto deluso
dai nuovi sponsor. Va bene tutto e il contrario di tutto, ma non dobbiamo
dimenticare che sulla nostra panchina siede un certo Sinisa Mihajlovic, che ha
appena superato un altro brutto problema di salute e non nasconde il desiderio
di volersi rifare con gli interessi contro la sua ex squadra. È vero, il Milan
ha superato brillantemente il preliminare di Europa League, ma fra noi e loro
non c’è un divario sproporzionato, quindi non partiamo certo battuti a
prescindere. Del resto la sponda rossonera di San Siro ci riporta a ricordi di
vario tipo, piacevoli e spiacevoli, passando dall’infortunio di Liguori al gol
di rapina di Giaccherini, o alla qualificazione in Coppa Italia da squadra di
Serie B in una rigida notte d’inverno, oltre al già citato missile di Valiani ed
alla batosta incassata due mesi fa. Volendo dare un’occhiata ai numeri, questi
dicono che il confronto vanta 90 precedenti, fra Prima Divisione, Serie A,
Serie B e Coppa Italia, con 53 vittorie del Milan, 16 del Bologna e 21 pareggi.
Nei resoconti della Prima Divisione possiamo agire col pallottoliere, visto che
troviamo un 9-1 a favore del Milan,
risalente al 25 ottobre 1914, o un clamoroso 8-0 per il Bologna ottenuto il 5
novembre 1922. In un calcio più serio, vanno evidenziati il 6-0 ottenuto dal
Milan il 12 maggio 1991, tripletta di Van Basten e gol di Evani, Simone e
Rijkaard; il 3-0 per il Bologna del 28 maggio 1933, doppietta di Biavati e gol
di Schiavio; ed il combattutissimo 3-3 del 17 febbraio 2001, per il Milan
doppietta di Shevchenko e gol di Sala, per noi doppietta di Cipriani e gol di
Beppe Signori. Insomma, nonostante le apparenze, ci sono le premesse per
realizzare un buon esordio nel nuovo campionato. I nostri baldi giovani, però,
dovranno metterci il massimo impegno, evitando soprattutto di incassare un
nuovo rovinoso cappotto; in caso contrario, Sinisa potrebbe cominciare a
sbraitare in uno strano dialetto viareggino, e rincorrere i malcapitati
intenzionato a prenderli a calci nel culo … Staremo a vedere.
Paolo Milito