Ebbene sì, dopo la lunga sosta forzata imposta dall’emergenza-Covid, il fato, il calendario, o quel che vi pare, ci mette di fronte l’avversaria più avversaria di tutti i tempi, la Juventus. I numeri dicono che con questa gente il fattore campo conta ben poco: 88 precedenti, distribuiti fra Prima Divisione, Serie A, Serie B e Coppa Italia, con 36 vittorie bianconere, 23 del Bologna e 29 pareggi, tenendo comunque presenti le numerose sviste arbitrali di cui nel tempo hanno beneficiato i nostri rivali. La vittoria più notevole dei nostri eroi risale al 24 maggio 1931: 4-0, tripletta di Reguzzoni e gol di Ottani; per contro, il 29 ottobre 1950 la Juve ci travolse con un sonante 5-0, doppietta di Praest e gol di Manente, Karl Hansen e John Hansen. Quanto ai pareggi, per consistenza si ricorda quello maturato il 15 ottobre 1958: era la finale per il terzo posto di Coppa Italia, finì 3-3 dopo i supplementari e 7-7 ai rigori; a quel punto l’arbitro procedette al sorteggio e decretò la nostra vittoria. Per le conseguenze derivate, si ricorda il famigerato 2-2 del 13 aprile 2003, quando, sul finire della partita, il nostro allenatore Guidolin se ne uscì paragonando la città di Bologna ad un gigantesco pozzonero. Se andiamo a guardare la consistenza tecnica delle due squadre, domani sera non dovremmo andare incontro ad una passeggiata di salute. Ma ci sono parecchi “ ma “. Innanzi tutto, dopo la sosta forzata, la Juve sembra aver perso un po’ di smalto, coi giocatori rimasti toccati un po’ duro dalla brutta esperienza vissuta da Dybala, ovvero colui che aveva segnato il gol della vittoria bianconera nell’ultimo confronto disputato al Dall’Ara, il 24 febbraio 2019. Di certo non sarà stato un toccasana l’aver perso ai rigori contro il Napoli la finale di Coppa Italia. In più, sulla nostra panchina siederà, ormai incanalato verso la guarigione da una terribile malattia, quel Sinisa Mihajlovic universalmente dipinto come un cavernicolo grossolano, ma che in realtà si è sempre dimostrato un personaggio scaltro ed avveduto, dunque in grado di saper approfittare del momento di disorientamento che affligge attualmente gli otto volte Campioni d’Italia. A rafforzare le nostre speranze interviene anche la Storia. Inevitabile ripensare al 29 novembre 1998. E ad un gustoso ricordo personale. Quel giorno ero a pranzo da mia sorella, e l'unica possibilità di seguire le partite per me era rappresentata dalla trasmissione " Quelli che il calcio ". L'inviato al Dall'Ara era il supertifoso senegalese Idris, che iniziò il suo collegamento così: " Amici in ascolto, ciao a tutti!!! Qui c'è un bel sole, il tempo ideale per portare tutta la famiglia allo stadio, per divertirsi un mondo e ... no, no, no, nooo, ( a questo punto l'amico diventa bianco come uno straccio ) NOOOOOOOOOOOO !!!!!!!!!!! " Ed io, di rimando, esplodo: " SÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ !!!!!!!!! " mentre sul video appare la scritta Bologna 1 Juventus 0. Allora mio nipote mi domanda: " Zio, come hai fatto a capire che il Bologna aveva segnato ? " " Semplice: solo una cosa poteva far sbiancare " quel " negro !!! " Ovviamente il resto dei presenti a questo punto scoppiò in una fragorosa risata. Fu davvero divertente continuare a vedere quel programma, soprattutto a contemplare il crescente disagio di Idris, che ad ogni collegamento cercava sempre più una disperata via di fuga, ( anzi, per dirla tutta, sembrava proprio voler sprofondare nel pavimento sottostante ) considerando che dopo neanche mezz'ora di gioco eravamo già sul 3-0 a nostro favore. Va ricordato che quello era il SuperBologna di Signori, Andersson, Kolyvanov & C., uno squadrone destinato a farci sognare in Europa. Se andiamo a rivedere altri confronti, prima e dopo, troviamo un ricco campionario di sviste arbitrali a senso unico, di punizioni invertite ( vero, signor Pieri ? ), ma anche qualche altro episodio divertente. Come per esempio il 7 marzo 2012, gara conclusasi sull'1-1 dopo che eravamo passati in vantaggio. Mentre vincevamo, ad un certo punto si verifica nella nostra area di rigore un momento molto concitato, e due juventini finiscono in terra, reclamando un inesistente rigore. Una telecamera di SKY, allora, inquadra in primo piano l'allenatore bianconero Conte che, scattato in piedi, esplode verso l'arbitro: " Coooosaaa ??? Pezzo di m...., ma dove c... guardi, non lo vedi che è rigore ??? Ma brutto str.... !!!! " e via di questo passo. A quel punto il quarto uomo chiama a sè l'arbitro; i due confabulano per circa un minuto, dopodichè il direttore di gara si dirige spedito verso Conte mettendogli sotto il naso il cartellino rosso. Impietosa, la telecamera di SKY inquadra il tecnico pugliese che piagnucola: " Ma io non ho detto niente !!! ", mentre un nostro massaggiatore, che aveva assistito a tutta la scena, appoggiato con un braccio alla panchina sghignazza scuotendo la testa. Non c'è che dire, Conte è un vero signore. Come ha dimostrato ulteriormente circa un anno dopo quando, approfittando della proverbiale sportività dei Tifosi Rossoblù, nel finale di una partita ampiamente vinta non ha trovato di meglio che invitare platealmente i propri tifosi a festeggiare, come se si stesse giocando in casa loro. Sono sicurissimo che in qualunque altro stadio del mondo Conte avrebbe rischiato il linciaggio !!! A onor del vero, va detto che anche in altri spazi Conte non riscuote grande simpatia: spassoso, a tal proposito uno storico servizio de " Le Jene " in cui quattro inviati lo inseguono per intervistare il gatto che porta in testa; ad un certo punto, grazie ad un effetto computerizzato, si materializza sulla sua testa un gatto in carne ed ossa !!! Tornando ad essere seri, possiamo ricordare che nel primo anno di Donadoni fummo gli unici ad inchiodare i bianconeri sul pareggio, mandando a monte il possibile record di un campionato fatto di sole vittorie. Insomma: specie con questo allenatore, non partiamo con addosso l’ingrata figura dell’agnello sacrificale. Inoltre c’è da onorare adeguatamente la memoria del Presidente Gazzoni, mancato durante la quarantena e al quale non è stato possibile tributare nemmeno il dovuto omaggio funebre. Le premesse per una serata di buone notizie ci sono tutte. Non ci resta che attendere.
Paolo Milito