Giuseppe Gazzoni
Frascara era entrato in punta di piedi nella Casa Rossoblù: aveva rilevato la
società all’asta dopo il disastro-Casillo, e aveva messo subito le mani avanti
sostenendo di non capire nulla di calcio. Succedeva nel 1993. Sarebbe rimasto
al timone fino al 2005. Una cavalcata durata dodici anni, nei quali ha fatto in
tempo a diventare il più grande Presidente Rossoblù dopo Dall’Ara. Inutile che
mi metta a riepilogare la cronistoria di quei dodici anni: dopo le incertezze
iniziali, aveva saputo scegliere i collaboratori giusti ed aveva allestito una
squadra formidabile, capace di portarci ad un passo dalla Coppa UEFA dopo
essere partiti dai ripescaggi dell’Intertoto. Dopo anni di vacche magre, ha portato a Bologna Baggio, che riconquistò la Nazionale da capocannoniere, Beppe Signori, prodottosi in un grande rilancio della carriera, i campionissimi russi, quelli svedesi, Julio Cruz ... Nonostante ciò, e nonostante
sotto di lui si fosse tornati a respirare costantemente l’aria rigenerante dei “
piani alti “, il genere umano è stato capace di costringerlo a rifugiarsi
dietro le quinte, mettendo in scena una feroce e inspiegabile contestazione al
primo accenno di vento contrario. Fermo restando che aveva designato a
rappresentarlo un ottimo personaggio, Renato Cipollini, ma la questione è un’altra:
nel tempo si è capito che Gazzoni si è trovato in difficoltà a causa di strane
manovre “ di palazzo “, a differenza di altri presidenti abituati ad accomodare
le situazioni, sia tecniche che economico-finanziarie, con modalità contrarie
alle leggi vigenti. Insomma, per quel che ha dato alla tifoseria e alla città,
Gazzoni avrebbe meritato ben altro trattamento. Per fortuna, una volta sbarcati
gli Amerikani, una delle prime decisioni prese da SuperJoe Tacopina è stata la
nomina di Gazzoni a Presidente Onorario, una specie di Oscar alla carriera che
ha sanato, almeno in parte, le offese che gli erano state perpetrate. Ripeto: è
stato senza alcun dubbio il più grande dopo Dall’Ara, e non possiamo fare altro
che salutarlo tributandogli un grande ringraziamento. E magari rivolgendogli
anche le dovute scuse. Grazie di tutto, Presidente !!!
Paolo Milito
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