Una vittoria per il Bologna! Una vittoria che non sarebbe arrivata senza la VAR... Posso capire un fuorigioco in dubbio di mezza scarpa, ma mi chiedo come si possa non vedere un giocatore che è più avanti rispetto a tutti gli altri di un metro... e continuerò a chiedermelo...
Troppi infortuni, per essere solo la seconda di campionato, complice, probabilmente, la rizollatura del campo: è vero che si preserva il fondo, ma poi, complici le scarpe, ci si fa male! E l'arbitro ci ha lasciato il tendine di Achille... Olè! Preferisco uno scivolone sull'erba bagnata.
Qualche considerazione personale: il Bologna era un po' sottotono, ma voglio credere che la colpa fosse per il caldo insopportabile: grazie, diritti televisivi! Fateci giocare alle 13.00, la prossima volta...
Masina ha fatto una delle sue più belle partite da quando è a Bologna: un addio in grande stile o l'esatto contrario?
Donsah deve giocare! Donadoni se lo deve mettere in testa. Non ci sono santi che tengano.
Verdi deve giocare SEMPRE, e con lui Di Francesco, che, vergogna, non sono neanche stati convocati in nazionale!
Maietta si è rotto al 20'... e non abbiamo un sostituto all'altezza ( Helander è ancora acerbo!)...
Destro DEVE stare in panchina, o meglio ancora, fare le valigie! Ha sbagliato un gol che avrei fatto io di spalle, bendata, con le mani legate dietro alla schiena e su una gamba sola... Non so se ho reso l'idea...
E ha sbagliato anche quello successivo... Ed è indisponente... E, soprattutto, se ti definisci un giocatore, e militi in serie A, certe cazz..avolate non le devi neanche pensare!!! E sabato, tra parentesi, non ha neanche giocato male, goals a parte... Quindi, se vuole...
Il Bologna ha vinto, comunque... giocando malino, è vero... ma ha vinto!
Spero che il caldo passi in fretta...
Spero che entro il 31 agosto arrivino due o tre rinforzi importanti (ci servono!!!)...
Spero che la Var, in quanto Intelligenza Artificiale, resti incorruttibile!
Vediamo quale magia tirerà fuori dal cilindro il Mister al ritorno dalla sosta...
Alessandra Sportelli Negrini
Una lettera aperta alla nostra squadra del cuore... Per parlare, capire, confrontarci ed essere uniti... Senza alcuna ambizione, ma solo per amore... Noi ci siamo, ragazzi, siamo sempre presenti... Lottiamo, corriamo e soffriamo con voi... Perchè sempre e comunque FINO ALLA FINE, FORZA BOLOGNA!!!
Siamo noi... I tifosi del Bologna siamo noi!
lunedì 28 agosto 2017
venerdì 25 agosto 2017
ALLA CONQUISTA DI BENEVENTO.
Domani pomeriggio va in scena una doppia
novità assoluta del calcio italiano: il debutto interno in Serie A del
Benevento e la prima sfida in assoluto fra i giallorossi campani e il Bologna. I
padroni di casa sono reduci dalla trasferta genovese su sponda blucerchiata, in
cui hanno valorizzato il gioiellino Ciciretti e rischiato di ottenere un
clamoroso successo esterno; il Bologna, invece, è chiamato a dare continuità
alla rettifica dell’errore di percorso in cui è incappato contro il Cittadella:
al di là delle furibonde polemiche sollevate dal Torino per l’annullamento di
un gol nato morto, i ragazzi di Donadoni hanno dimostrato di aver fatto tesoro
degli schiaffoni presi in Coppa Italia, giocando un match apprezzabile che, con
qualche errore difensivo in meno, avrebbero potuto anche provare a vincere. Poi,
se vogliamo dirla tutta, sono convinto che, a parti invertite, nelle varie
trasmissioni televisive non sarebbe stato fatto lo stesso casino, tirando in
ballo a sproposito il cattivo funzionamento della VAR, che nell’occasione non c’entrava
una beata mazza ( addirittura UNOSTRO carissimo “ amico “ ha adombrato la
possibilità, per il Toro, di chiedere la ripetizione della partita ). Se guardiamo
solo al potenziale tecnico, quella di domani per noi dovrebbe essere una
partita estremamente facile, ma dopo quanto accaduto col Cittadella e alla luce
della prestazione genovese del Benevento preferisco non sbilanciarmi troppo. Per
il resto, salutato Gastaldello partito alla volta di Brescia, sembrano essere
sul piede di partenza Mounier, Petkovic e soprattutto Masina; io conterei fino
a un miliardo prima di cedere il campioncino di casa, ma di fronte a certe
offertissime ( pare che il Siviglia abbia alzato la posta a dieci milioni ) è
veramente difficile resistere. Infine, buone notizie dal Canada: Joey Saputo ha
finalmente trovato il famoso ritaglio di tempo per dar vita al famoso incontro
che Futuro Rossoblù aveva chiesto ormai quasi un anno fa. Speriamo bene.
Paolo Milito
domenica 20 agosto 2017
Bologna: buona la prima!
E si riparte con il campionato! Accantonata, ma non dimenticata, la bruciante sconfitta con il Cittadella, questa sera, sinceramente, ero un po' preoccupata... Invece, ho visto un buon Bologna. Non al top, ma ben piazzato e presente in campo! Abbandonato il 4-2-3-1, si parte con un insperato 4-3-3 e poi si passa ad un ipotetico 4-4-2...
Numeri del bingo a parte, inevitabile momento di calo a parte, la squadra mi è piaciuta per atteggiamento e determinazione!
Di Francesco c'è, e si vede. Ci ha creduto sempre, non risparmiandosi mai! E il risultato si è visto.
Torosidis ha fatto tutto bene.
Poli ci piace, e ha un gran passo! De Maio ineccepibile, come pure Maietta!
La cappella di Mirante ci fa prendere il gol del pareggio del Torino... e ai Granada danno un fallo di fuorigioco inesistente, impedendo così un secondo gol che sarebbe stato regolarissimo...
Nel secondo tempo, il Bologna ha sofferto un po', ma l'atteggiamento di rinuncia e arrendevolezza degli ultimi tempi, fortunatamente, non si è visto!
Sono piacevolmente colpita, insomma! Fermo restando che, secondo me, iniziare il campionato ad agosto è fuorviante per quello che riguarda le reali potenzialità dei giocatori, questa squadra, ad oggi, può solo crescere. Serve senz'altro qualche altro innesto, e che un centravanti "a caso" si dia una svegliata, ma la partenza è buona!
Manteniamo questo livello e continuiamo a crescere!
Caro Bologna: buona la prima!
Alessandra Sportelli Negrini
Numeri del bingo a parte, inevitabile momento di calo a parte, la squadra mi è piaciuta per atteggiamento e determinazione!
Di Francesco c'è, e si vede. Ci ha creduto sempre, non risparmiandosi mai! E il risultato si è visto.
Torosidis ha fatto tutto bene.
Poli ci piace, e ha un gran passo! De Maio ineccepibile, come pure Maietta!
La cappella di Mirante ci fa prendere il gol del pareggio del Torino... e ai Granada danno un fallo di fuorigioco inesistente, impedendo così un secondo gol che sarebbe stato regolarissimo...
Nel secondo tempo, il Bologna ha sofferto un po', ma l'atteggiamento di rinuncia e arrendevolezza degli ultimi tempi, fortunatamente, non si è visto!
Sono piacevolmente colpita, insomma! Fermo restando che, secondo me, iniziare il campionato ad agosto è fuorviante per quello che riguarda le reali potenzialità dei giocatori, questa squadra, ad oggi, può solo crescere. Serve senz'altro qualche altro innesto, e che un centravanti "a caso" si dia una svegliata, ma la partenza è buona!
Manteniamo questo livello e continuiamo a crescere!
Caro Bologna: buona la prima!
Alessandra Sportelli Negrini
sabato 19 agosto 2017
EVITARE LE CORNATE.
Prima di tutto, una doverosa premessa:
1) Chi ha buona memoria ricorderà che, nello scorso campionato, l’arbitro
Abisso concesse al Chievo, al Dall’Ara, un gol contestatissimo, maturato più o
meno con le stesse modalità con cui il Cittadella, sabato scorso, ha segnato il
suo secondo gol; la differenza fu che quella sera i nostri eroi reagirono brutalmente,
vincendo la gara per 4-1. Nota di biasimo, quindi, per chi continua a mandarci
fra i piedi arbitri incapaci ma anche per quei giocatori che si attaccano a
certi episodi anziché rimboccarsi le maniche ( fra le righe: Verdi, cornuto e
mazziato, si è beccato tre giornate di squalifica ). 2) Palacio. Nell’estate
del 2013 un individuo inqualificabile, improvvisatosi uomo-mercato del Bologna,
pensò bene di svendere al Torino il portiere Gillet, ( temendo una sua imminente
maxisqualifica che poi non sarebbe arrivata, rimpiazzandolo con Curci ) e di
rifiutare l’ingaggio a parametro zero di Luca Toni, andato poi a fare le
fortune del Verona, mentre noi imboccammo una triste deriva. Dunque, io approvo
la condotta di Riccardo Bigon: è vero, Palacio non è un ragazzino, ma per
tamponare l’emergenza basta e avanza; inoltre, ha il vantaggio non trascurabile
di aver giocato al fianco di Mattia Destro quando era in forza all’Inter,
proveniente dal settore giovanile. 3) Urbano Cairo. Sarà pure un grande
imprenditore televisivo, sarà un grande editore, sarà tutto quello che vi pare,
ma comincia a starmi sulle scatole. Così come non ho molta simpatia verso
quegli scribacchini improvvisati che gli vanno dietro e raccontano certe storie
senza essersi documentati, arrivando a sostenere, sulla stampa e in TV, che il Bologna a questo punto dovrebbe restituire
( ? ) uno Scudetto indebito ( … ma de che ??? … ). Non so come andrà a finire
la questione dello Scudetto 1927, ma spero che qualcuno si prenda la briga, in
merito alla questione, di impartire una severa lezione al fin troppo disinvolto
presidente granata. Detto questo, parliamo di calcio giocato. Dopo la
sciagurata esibizione di Coppa Italia contro il Cittadella, la prima di
campionato ci mette subito di fronte ad uno dei nostri avversari storici, quel
Torino che ci contendeva la ribalta negli anni ruggenti, e che richiama alla
memoria, oltre alla faccenda del 1927, tante altre battaglie all’ultimo sangue,
compresa la vittoria della Coppa Italia 1970. Al Dall’Ara il confronto vanta la
bellezza di 65 precedenti; il bilancio è nettamente favorevole al Bologna: 35
vittorie, 12 sconfitte e 18 pareggi. La vittoria più cospicua è quella ottenuta
il 7 marzo 1956, 6-1, tripletta di Pivatelli, doppietta di Pascutti e sigillo
finale di Pozzan, a cui rispose il gol della bandiera granata di Bacci; il
Torino, invece, si è imposto per due volte col punteggio di 3-0: il 9 ottobre
1938, gol di Petron, Gaddoni e Bo ( … ebbene sì, la targa … ), anche se poi a
fine campionato vincemmo lo Scudetto precedendo in classifica proprio i
granata, e il 10 ottobre 1976, doppietta di Graziani e gol del futuro Rossoblù
Garritano. Da ricordare la gara del 13 dicembre 2008: vincemmo 5-2, ma al
momento di battere un rigore Marco Di Vaio cedette il passo a Bernacci, cosa
che a fine campionato gli costò la vittoria nella classifica dei cannonieri a
vantaggio di Ibrahimovic. Per ben otto volte, poi, il risultato finale è stato
di 2-2; le conseguenze più devastanti le ebbe quello del 13 aprile 2013: l’allora
capitano granata Rolando Bianchi segnò il definitivo pareggio mentre l’arbitro
fischiava la fine, spingendo Albano Guaraldi ed il suo staff ad ingaggiarlo con
un sontuoso contratto dal quale, nel tempo, ci siamo liberati a fatica dopo una
non felice convivenza. E domani ??? Il Toro, in Coppa Italia, ha travolto il
Trapani con sette gol, mentre noi abbiamo stabilito un record negativo di cui
non andare affatto fieri. L’accelerazione che ha portato all’acquisto di
Palacio dimostra che i nostri dirigenti non sono rimasti con le mani in mano,
ma ancora c’è tanto da fare. Soprattutto a livello di teste. Anche perché, all’esterno,
la storia si ripete: Borriello, uno che non farebbe male avere a libro paga,
rompe col Cagliari e si fionda immediatamente nei paraggi della SPAL; ma a
questi campioni o presunti tali dei giorni nostri, qualcuno si è mai degnato di
raccontare la bacheca del Bologna ??? Boh … Attendiamo gli sviluppi con
sfiduciata fiducia ( o fiduciosa sfiducia, fate voi … ), sperando che l’imminente
arrivo del Presidente Saputo serva a fare chiarezza in tante situazioni e che
qualche baldo giovane ( senza far nomi, un Destro cognome ) si decida a dirci
cosa intende fare da grande.
Paolo Milito
domenica 13 agosto 2017
NO. NO. E POI NO !!!
La storia del calcio, in tempi recenti e
remoti, ci insegna che, trovatisi di fronte alla mancanza improvvisa di uno o
più giocatori a seguito di espulsioni, ci sono stati allenatori capaci di
rimodulare l’assetto tecnico-tattico della propria squadra al punto da riuscire
addirittura a vincere la partita, a dispetto dell’inferiorità numerica ( in tal
senso ricordo la nostra vittoria contro la Roma: dopo gli sconquassi arbitrali
noi, in sette, battemmo i giallorossi, rimasti in nove, provocando le
dimissioni di un furibondo Rudi Voeller ). In parole povere: è vero che, da una
parte, l’arbitro è stato un po’ troppo frettoloso nell’espellere Verdi al
quinto minuto ( oltretutto il nostro attaccante nello scontro incriminato ha
avuto la peggio, il che lascia molte perplessità sulla sua colpevolezza ), così
come dovrebbe rendere conto a qualcuno della ridicola manfrina col guardalinee
in occasione del secondo gol del Cittadella, a dispetto dei mezzi tecnologici a
disposizione, ma dall’altra i giocatori del Bologna non hanno fatto nulla per
evitare una figura di merda ( scusate il francesismo, ma non trovo termini più
esaustivi ) che resterà tragicamente negli annali. Io non ero allo Stadio, ma
chi mi ha raccontato via Messenger la partita mi ha riferito di un manipolo di
belle statuine di fronte alle quali il Cittadella dilagava al punto da sembrare
il Real Madrid !!! , con l’eccezione dello sventurato Mirante, grazie al quale
abbiamo evitato un passivo ben più vergognoso, e del nuovo acquisto Poli, che
sembrava un predicatore nel deserto. Dopo l’incoraggiante amichevole disputata
contro il Colonia, c’è stata una stucchevole involuzione. A parte il peggioramento
dei risultati numerici, ho notato un continuo riferimento, da parte di Donadoni
nelle conferenze-stampa, alla motivazione dei giocatori. Il che darebbe ragione
ai sussurri che ronzano da qualche tempo attorno alla squadra, tirando in ballo
l’insoddisfazione di molti dei nostri baldi giovani a vestire una maglia
ritenuta ormai di poco pregio. A pensar male si fa peccato, ma a questo punto
mi viene naturale ritenere che alla base di certi rifiuti ( Rincon, Palacio )
possa esserci un passaparola generato dall’interno ad opera di qualche
giovanotto che si ritiene sminuito nel far parte del Bologna, squadra che da
quarant’anni non vince più un beneamato cazzo, a dispetto dei soldoni che
puntualmente il 10 di ogni mese il Riccoscemo canadese versa a titolo di
stipendio. Cosa fare a questo punto del programma? Il tempo per rimediare c’è. Piuttosto
che ascoltare ancora Donadoni che parla di motivazioni come un disco
rotto, Fenucci, Bigon e Di Vaio
farebbero meglio a cercare un confronto con gli scontenti, anche con Destro, e
all’occorrenza a metterli alla porta, mettendo in pista dei ricambi sicuramente
più motivati ed entusiasti ( vabbè che sulle motivazioni ho qualche
perplessità: i calciatori di oggi mi devono spiegare per quale motivo sono più
contenti di giocare nel Sassuolo che in una Società capace, in passato, di
vincere sette Scudetti+uno, due Coppitalia e alcuni trofei internazionali;
emblematico, in questo senso, il caso di Floccari, che con noi non andava
neanche a calci in culo e a Ferrara si sta mangiando il mondo ). Di sicuro, i
nostri giocatori devono esser contenti di aver offeso, come hanno fatto ieri,
la tifoseria bolognese: in qualunque altro posto del mondo sarebbero stati
presi come minimo a mitragliate. Alla prima di campionato mancano ancora sette giorni:
chi può prenda provvedimenti, senza badare alle apparenze ed alle etichette. Lo
ribadisco per l’ennesima volta: sento la mancanza di Joe Tacopina, un soggetto
capace, in casi del genere, di tirare adeguati calci nel culo. Joey Saputo è un’acqua
TROPPO cheta, e il fatto che suo padre Lino, nei giorni scorsi, si sia ritirato
a vita privata dando la responsabilità gestionale degli affari familiari al
figlio minore Emanuele la dice lunga al riguardo. Mi auguro che sia comunque
capace di imporre una sterzata adeguata.
Paolo Milito
venerdì 11 agosto 2017
E TUTTO RIPARTE
Dopo tante voci, illazioni, finti scoop
e veri veleni, tentativi più o meno riusciti di seminare zizzania o di riproporre
spiacevoli film già visti ( più che ai tentativi di sollevare polveroni, mi
riferisco ad una inquietante analogia: l’ex ternano Falletti falciato dal
macellaio Hubner mi è sembrato la versione 2.0 dell’ex ternano Liguori falciato
dal macellaio Benetti, oltretutto con l’aggravante che si trattava di una
volgarissima amichevole estiva che non giustificava alcuna irruenza negli interventi
di gioco ) e altre amenità del genere, domani sera alle 20 la parola passa al
campo. Al Dall’Ara si affronteranno, per il terzo turno di Coppa Italia,
Bologna e Cittadella. Sul nostro campo, il confronto vanta solo due precedenti,
uno in Coppa Italia, disputato il 19 agosto 2006 e vinto dai nostri eroi ai
supplementari ( risultato finale 2 – 1, vantaggio dei veneti con Giacobbo,
pareggio di Marazzina e gol della vittoria di Claudio Bellucci ), ed uno in
Serie B, 27 settembre 2014, 1 – 0, gol di Laribi. I nostri avversari sono
arrivati fin qui battendo l’Albinoleffe, che a sua volta aveva eliminato il
Giana Erminio. Donadoni metterà in campo una squadra che, nelle amichevoli fin
qui disputate, ha emesso segnali contrastanti, confortanti per certi versi e
densi di perplessità per altri. Tutto sommato, comunque, le sensazioni emerse
sono positive, pur essendoci la necessità di potenziare alcuni reparti. Come
potenziarli, questo lo sanno, si spera, i nostri uomini-mercato: Rincon, come
volevasi dimostrare, ha scelto il Torino; Palacio trova che il rossoblù genoano
sia più marcato di quello bolognese, e Bigon sta cercando di convincerlo del
contrario facendo leva su un possibile prolungamento canadese della carriera;
Avenatti è alle prese, a quanto si è capito, con un problema cardiaco ben più
pesante di quello occorso un anno fa a Mirante, ragion per cui sarà COMUNQUE
necessario provvedersi di una punta da affiancare a Destro. Sul conto del
quale, va detto, alcuni ex giocatori Rossoblù molto vicini alle attività di
Casteldebole e per nulla maliziosi, tipo Renato Villa o Carlo Nervo,
riferiscono di malumori riguardanti la soddisfazione di vestire la nostra
maglia: in parole povere, in molti sanno ma nessuno lo dice che Destro sarebbe
più contento di giocare in un club altisonante piuttosto che essere la punta
più acuminata del nostro attacco. Vabbè, staremo a vedere. Ricordandoci che l’impegno
di domani, sulla carta, proibitivo non è.
Paolo Milito
sabato 5 agosto 2017
RISSE DA CORTILE
Una decina di anni fa, durante una
puntata del “ Pallone Gonfiato “ di E’ TV, ebbi un duro scontro telefonico con
Alberto Bortolotti. Era successo che il famoso giornalista non aveva gradito un
mio sms e mi aveva replicato con un lungo giro di parole sintetizzabile in “
cosa vuoi saperne tu che non sei di Bologna “; a quel punto telefonai e gliene
dissi di tutti i colori, sottolineando la sua predisposizione a “ difendere la
purezza della razza ariana “, ossia a discriminare disinvoltamente e senza
fondamento, mentre Giancarlo Monari cercava di metterci una pezza. Di conseguenza,
in tempi più recenti non mi sono sorpreso della profonda avversione manifestata
in tutti i luoghi e in tutti i laghi da Bortolotti e da altri giornalisti
specializzati nei confronti di Joey Saputo che, come ben si sa, petroniano non
lo è affatto. Questa settimana, però, credo si sia un po’ esagerato: nel suo
consueto editoriale su TMW, Bortolotti ha detto la sua riguardo alla faccenda
delle parcelle destinate ai procuratori dei giocatori, dipingendo Saputo come
una macchietta alla stregua del direttore megagalattico dei film di Fantozzi,
pronto a intervenire dal Canada in collegamento sui maxischermi del Dall’Ara dettando
legge a distanza. Ora: padronissimo Bortolotti di difendere la sua categoria in
generale e Simone Monari in particolare dagli attacchi frontali che gli ha
indirizzato Carlo Caliceti ( e non, come sostiene Bortolotti, un improvvisato
comunicatore romanesco ) con un seccatissimo e dettagliato comunicato ufficiale
uscito sul sito del Bologna, ma un professionista del suo calibro non può e non
deve scadere in simili risse da cortile !!! Dal canto suo, la Società ha
replicato in maniera adeguata e appropriata: Riccardo Bigon ha mostrato in
conferenza stampa una nutrita documentazione, mandando così a monte uno scoop
privo di fondamento. Per non essere da meno, Urbano Cairo ha pensato bene di
buttare un po’ di benzina su queste giornate incandescenti dichiarando all’ANSA
di essere intenzionato a far valere i suoi ottimi rapporti col presidente federale
Tavecchio, allo scopo di ottenere la restituzione dello Scudetto del 1927.
Aridaje !!! Ribadisco quanto già detto quaranta giorni fa: una delegazione di
Futuro Rossoblù, all’indomani della pubblicazione di un esaustivo volumetto da
parte di Carlo Felice Chiesa, ha chiesto e ottenuto di incontrarsi a Casteldebole
con Claudio Fenucci, il quale ha convocato l’Avv. Grassani e gli ha conferito
il mandato di patrocinare il Bologna in merito a questa vicenda in tutte le
sedi possibili e immaginabili. Dal colloquio è emerso chiaramente come la
mancata assegnazione di quello scudetto al Bologna sia stata provocata da una
questione di opportunità sollevata da Leandro Arpinati, che in quel momento era
il presidente della FIGC e il braccio destro di Benito Mussolini, oltre che
fresco ex presidente dello stesso club Rossoblù. Di conseguenza, con la caduta
del Fascismo certe condizioni sono venute meno, e il Torino, autore di un illecito
accertato inequivocabilmente, non può avanzare alcuna pretesa, contrariamente a
chi si è classificato secondo sul campo contando esclusivamente sulle proprie
forze. ( Per completezza di informazione, vorrei far notare che nel 2006, in
una situazione molto simile, il commissario della FIGC Guido Rossi, pur essendo
un ex dirigente dell’Inter, non ebbe esitazioni ad assegnare ai nerazzurri lo
scudetto revocato alla Juventus a seguito dello scandalo Calciopoli ). Vale la
pena ricordare che, qualche anno fa, l’Avv. Cantamessa, che è sì un discendente
di Arpinati ma è anche uno storico dirigente del Milan, quindi assolutamente
disinteressato ad un coinvolgimento passionale, aveva detto più o meno le
stesse cose in risposta ad una analoga azione intrapresa dai dirigenti granata
dell’epoca. Insomma, se Cairo vuole ammazzare il tempo trascinando le folle è
liberissimo di farlo, ma alla fine dovrà fare i conti con una realtà
decisamente in contrasto coi suoi sogni. Novità in vista anche per quanto
riguarda il Cierrebì: si profila una gestione associata facente capo a Zanetti
e Saputo, cosa che potrebbe ripercuotersi positivamente anche sulla questione
relativa alla ristrutturazione del Dall’Ara. Per quanto riguarda il calcio
giocato, la squadra si è spostata in Germania per ultimare la preparazione
estiva. Dopo l’incoraggiante pareggio col Colonia e la vittoria un po’ meno rassicurante
contro gli emiri arabi del Lekhwiya Doha, la truppa di Donadoni affronterà due
amichevoli di poco conto ( una delle quali a porte chiuse ) in attesa di
conoscere chi, tra Albinoleffe e Cittadella, sarà la prima avversaria di Coppa
Italia, e di affrontare gli sviluppi delle vicende legate ad Avenatti, Palacio
e Rincon. La mia sensazione personale è che rispetto allo scorso campionato si
respiri un’aria migliore, in quanto i giocatori si conoscono meglio e sono in
grado di esprimersi al massimo delle proprie possibilità. Non dico certamente
che con questa squadra si possa puntare alla Coppa Intercontinentale, ma quel
che ho visto finora mi induce a sperare in un piazzamento finale di gran lunga
migliore rispetto a quello ottenuto a maggio. Staremo a vedere.
Paolo Milito
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